Chi è Sergio Zanotti: l’imprenditore liberato in Siria

L’imprenditore bresciano era stato rapito in una località a cavallo tra Siria e Turchia nell’aprile del 2016

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È stato liberato Sergio Zanotti, l’imprenditore bresciano rapito nell’aprile 2016 al confine tra la Turchia e Siria. Zanotti atterrerà all’aeroporto di Ciampino alle 21 di venerdì e sabato sarà ascoltato dal pm Sergio Colaiocco, che sulla vicenda aveva aperto un fascicolo per sequestro di persona con finalità di terrorismo. A dare la notizia del rilascio è stato il premier Giuseppe Conte, che ha parlato di “complessa e delicata attività di intelligence, investigativa e diplomatica, condotta in maniera sinergica”.

Zanotti, precisa Conte, “appare in buone condizioni generali”, sottolineando il successo delle istituzioni e in particolare dell’Aise, Agenzia Informazione e Sicurezza esterna.

La strana vicenda

Sergio Zanotti è originario di Marone, in provincia di Brescia. Aveva 56 anni quando è stato rapito ed era all’estero per lavoro, dal momento che si occupa di monitoraggi industriali. La sua è una vicenda dai risvolti ambigui, tuttora da chiarire: infatti era scomparso mentre si trovava al confine tra Siria e Turchia.

Circolavano messaggi e video nei quali l’imprenditore bresciano aveva chiesto l’intervento del governo italiano per evitare una “sua eventuale esecuzione”. In particolare è stato un video a gettare dubbi sull’accaduto: Zanotti era apparso in ginocchio, con in dosso una maglietta azzurra all’interno di una stanza vuota con due uomini vestiti di nero e armati di fucile.

Poi nel marzo 2017 era stato diffuso sui social un messaggio con le foto di Zanotti e del suo passaporto, e un ulteriore testo con minacce rivolte allo stesso governo italiano, qualora non avesse risposto alle richieste. Non avrebbero esitato ad ucciderlo “entro tre giorni”.

Scritto da Veronica Mandalà

Palermitana d'origine, amo scrivere di tutto e osservare la realtà a 360 gradi.