Nemmeno il tempo di smaltire l’assoluzione per il caso della Nave Diciotti, che Matteo Salvini si ritrova nuovamente iscritto nel registro degli indagati per il “sequestro di persona” commesso a Siracusa dal 24 al 30 gennaio 2019. Lo ha annunciato lo stesso ministro dell’Interno a Monza spiegando che il procuratore Carmelo Zuccaro ha presentato una “contestuale richiesta di archiviazione”.
La vicenda
La vicenda è quella della nave ong olandese Sea Watch, che il 17 gennaio scorso aveva salvato 47 migranti al largo della Libia e si era diretta verso nord chiedendo un approdo sicuro. L’imbarcazione era poi rimasta ferma davanti al porto di Siracusa dal 24 al 31 gennaio.
Dopo un braccio di ferro andato avanti per una settimana tra la ong e il governo italiano, era stato trovato un accordo grazie al quale i 47 migranti erano stati fatti sbarcare e condotti all’hot spot di Messina con la conseguente ridistribuzione degli stessi tra Lussemburgo, Germania, Francia, Romania e Malta, stati che si erano offerti di accogliere i naufraghi.
Le reazioni politiche
Dopo aver annunciato di essere nuovamente indagato, Matteo Salvini ha ribadito che i “porti rimarranno chiusi”, nel pieno rispetto del lavoro del collega Di Maio che si occupa di lavoro, ma sui temi di controllo dei confini e di criminalità organizzata sono io a decidere”. Una chiara presa di posizione che sa di risposta all’opinione del vicepremier pentastellato secondo cui la chiusura dei porti è una soluzione “solo temporanea”.
Salvini ha poi aggiunto: “Se il ministro Di Maio e Trenta la pensano in modo diverso lo dicano in Cdm e faremo una franca discussione. I porti con me rimangono indisponibili chiusi e sigillati ai mercanti di esseri umani”.
?Amici, sono ancora indagato per “sequestro di persona”… Io NON cambio idea!Per il bene degli Italiani, con me i porti sono e rimangono CHIUSI!#portichiusi??
Gepostet von Matteo Salvini am Montag, 15. April 2019
.