Brexit Party: cos’è e perchè si è candidato alle Elezioni Europee

cos'è brexit party

Il nuovo partito di Nigel Farage, Brexit Party, vola nei sondaggi in vista delle “strane” Elezioni Europee 2019, almeno per la Gran Bretagna. Secondo il quotidiano The Guardian, il nuovo partito di Farage, che ha solo pochi mesi di vita, arriverebbe al 34% in questa tornata elettorale, più dei voti dei due partiti tradizionali messi insieme, ovvero Labour e Tory.

Elezioni Europee 2019 in Gran Bretagna: perchè si vota?

Il fatto che, a tre anni dal famoso referendum per la Brexit, i cittadini britannici tornino a votare per il rinnovo del Parlamento Europeo può sembrare un controsenso e sotto certi aspetti lo è. La stessa Theresa May aveva più volte ribadito di non voler organizzare alcun tipo di elezione, in quanto la volontà dei britannici è stata ben chiara.

Tuttavia, a tre anni dal voto e dall’inizio delle trattative, l’accordo con l’UE manca ancora e la leader dei Conservatori è fortemente contraria ad ogni tipo di “no deal”, ovvero uscita senza accordo. Per questa ragione la May ha dovuto organizzare le elezioni per ottenere di poter studiare un nuovo accordo fino ad Ottobre 2019. La scelta, però, sembra privilegiare per l’appunto Farage e il suo nuovo partito che ha basato il suo programma su un’uscita dall’UE senza accordo, ovvero “no deal”.

Storia del Brexit Party

La “storia” del Brexit Party è molto recente, la sua fondazione c’è stata ad Aprile 2019, ma la storia del suo leader non lo è. Farage, europarlamentare uscente, è stato leader dell’UKIP fino al 2016 quando si dimise pochi mesi dopo la vittoria del Leave al famoso referendum.

A sorpresa, quindi, decide di partecipare alle elezioni non più con il partito in cui militava dal 1993, ma in un nuovo partito, “portando” con sè tutti e nove gli eurodeputati uscenti. La cerimonia di fondazione c’è stata in una fabbrica di Coventry, zona fortemente pro-Leave e il partito si propone di rifondare nel lungo termine la politica britannica, partendo – per ora – da una politica di “no deal” con Bruxelles.

Secondo il suo leader, fino ad Aprile, il partito ha ricevuto quasi un milione di sterline in piccole donazioni e la sua forza elettorale per queste consultazioni sembra essere molto forte.

Scritto da Matteo Squillante

Napoletano di nascita, attualmente vivo a Roma. Giornalista pubblicista, mi definisco idealista e sognatore studente di Storia presso l'Università di Roma Tor Vergata. Osservatore silenzioso e spesso pedante della società attuale. Scrivo di ciò che mi interessa: principalmente politica, cinema e temi sociali.