Stephen King è ritenuto uno degli scrittori più prolifici del XXI secolo, stabilendo record su record in termini di copie vendute, fan e trasposizioni cinematografiche. Dotato un talento cristallino e poliedrico, King è stato segnato da alcuni episodi che lo hanno segnato e, conseguenza, che ha riportato nei suoi romanzi.
Personaggi realistici, emozioni e punti di vista descritti in maniera perfetta, oltre all’alternanza di dinamiche ambigue, paradossali ma autentiche, che rievocano alla mente gli scheletri che si celano nell’esistenza di ognuno essere umano. Senza dubbio King è un maestro nel far immergere il proprio lettore in una cosiddetta ‘realtà altra’, permettendogli di assaporare attimi, momenti, odori, stati d’animo e vicissitudini dei personaggi, molto più vicini a noi di quanto pensiamo.
Vita e Carriera di Stephen King
All’anagrafe Stephen Edwin King, è nato a Portland il 21 settembre del 1947, nell’immediato Dopoguerra statunitense. Inizialmente disprezzato dalla critica letteraria americana e britannica, definito addirittura come un “maestro della prosa post-alfabetizzata”, King è si è ripreso la propria rinvicita sfornando best seller come Carrie, Shining, Le notti di Salem e soprattutto It, una sorta di ‘tesi’ partorita sotto l’assunzione di stupefacenti (come disse lo stesso King).
L’infanzia di King non è stata affatto semplice, a partire dalla scomparsa del padre, che uscì a fare una passeggiata per poi non tornare mai più. Un episodio che ha segnato la sua vita, tando da indurlo a traslittere il difficile rapporto tra padre e figlio in romanzo come il già citato It (difficile rapporto tra Bill e i genitori ad esempio oppure il rapporto malsano tra Beverly e il tanto odiato padre), 1408 e Christine.
In seguito alla scomparsa del padre, la famiglia di King si trasferì numerose volte per poi ritornare nel Maine, setting per eccellenza dei suoi capolavori. Fu proprio la madre a indurre il figlio a realizzare alcuni piccoli brani.
Altro fatto che ha segnato l’esistenza di King è la scomparsa di un caro amico, che cadde sulle rotaie e venne travolto da un treno proprio davanti ai suoi occhi. Ciò è trovabile in altrettanti romanzi.
Nel tempo King si rivelò un bambino dalla salute molto fragile condizionandone purtroppo il rendimento scolastico e la sua relativa permanenza. È in questo periodo che matura la sua passione per la letteratura di scrittori come H.P. Lovecraft, Edgar Allan Poe e Richard Matheson. Dopo varie esperienze maturate tra giornalini umoristici e letterari, nel 1969 conosce l’amore della sua vita: Tabitha Jane Spruce, che l’autore sposerà nel 1971.
Dopo la laurea in letteratura inglese fu costretto a lavorare svolgendo vari obblighi, prima di venir assunto come insegnante di letteratura presso la Hampden Academy nella città di Hampden. In seguito King scrisse il romanzo L’uomo in fuga.
Dalla moglie ebbe due figli, il secondo dei quali portò allo scrittore molti problemi economici e di salute. Proprio in questo periodo nacque la sua famosa dipendenza dall’alcool e dalla cocaina.
Messo sotto pressione, King fu costretto a scrivere Carrie, una storia nella quale non riponeva fiducia. Il libro, però, gli portò un successo enorme, tanto che egli poté abbandonare il lavoro da insegnante dedicandosi a tempo pieno al suo lavoro da scrittore.
Dall’infanzia all’età adulta, la vita di King non è stata facile per via degli ulteriori problemi maturati con alcol e droga, successivamente superanti facendo dello stesso scrittore uno degli autori più amati di sempre.
Stephen King e il cinema
Molti dei successi letterari di Stephen King hanno avuto una trasposizione cinematografica a tratti brillante e per altri no. Il ‘re del brivido’ è stato una fonte di ispirazione per registi del calibro di Stanley Kubrick, John Carpenter o J.J. Abrams. Ma quali sono i film meglio riusciti del panorama kinghiano?
Carrie
Una caratteristica, questa, che si è manifestata fin dal primo romanzo pubblicato dall’autore, Carrie fu inizialmente pensato come un racconto, per poi trasformarsi in un romanzo grazie all’incoraggiamento della moglie di King, Tabitha, che lo aiutò a sviluppare il punto di vista femminile della narrazione e lo convinse a sottoporlo a un editore.
Nel 1976, il libro divenne un film, intitolato Carrie. Lo sguardo di Satana, diretto e prodotto da Brian De Palma. Il romanzo ha ispirato altri tre film: il sequel Carrie 2. La furia, del 1999, e due remake, Carrie nel 2002 e Lo sguardo di Satana. Carrie nel 2013.
Shining
È tratta l’omonima pellicola di Stanley Kubrick del 1980, interpretata da Jack Nicholson, grande cult del cinema horror.
La trama ruota attorno alla famiglia Torrence. Lo scrittore Jack, ispirato allo stesso King, vedendo la sua carriera in declino, si reca con la Wendy e il figlio Danny in un gigantesco albergo sperduto tra le montagne del Colorado, dove farà da guardiano invernale dello stabilimento, un luogo sinistro teatro di numerose morti sospette e suicidi. L’albergo sembra prendere vita propria e sopraffare i personaggi con la propria energia negativa, una vera e propria forza del male capace di sottomettere completamente Jack, ma non il figlio Danny, dotato di poteri sovrannaturali. Da qui il seguito ‘Doctor Sleep’.
It
Non possiamo non citare ‘It’ (o Pennywise), altra pietra miliare del repertorio di King e identificato altresì come la causa prima del terrore che incutono in genere clown e pagliacci. Nel 1990 il romanzo è stato trasformato in una miniserie televisiva dal regista Tommy Lee Wallace.
Nel 2017 è uscito al cinema un nuovo adattamento dello stesso romanzo It: i due capitoli sono stati diretti da Andy Muschietti.
Misery non deve morire
Basato sul rapporto anormale che una lettrice sviluppa nei confronti di Paul Sheldon, autore di romanzi vittoria e padre del suo personaggio preferito, Misery Chastain. Lo scrittore viene rapito da una fan psicopatica, determinata a resuscitare il personaggio, a qualsiasi costo, persino attentare alla vita del povero Paul. Nel 1990 viene realizzato il film, diretto da Rob Reiner e interpretato da James Caan e Kathy Bates, che per quel ruolo vinse l’Oscar come miglior attrice.
Il miglio verde
Pubblicato dall’autore a puntate nel 1996 e successivamente riunito in un unico volume, Il miglio verde è un romanzo che lascia il segno. L’abilità di Stephen King di adottare il punto di vista di una delle guardie, ha permesso di inscenare l’ala di un carcere dove i detenuti aspettano la pena di morte. Tra questi spicca un gigantesco ragazzo afroamericano, accusato di aver violentato e ucciso due bambine, peraltro dotato di un’empatia rara e prodigiosi poteri di guarigione.
Nel 1999 Frank Darabont ne ha tratto il Il miglio verde, interpretato da Tom Hanks nei panni del protagonista. La pellicola si aggiudicò quattro nomination agli Oscar, compresa quella come miglior attore non protagonista per il ruolo del detenuto, interpretato da Michael Clarke Duncan.
Non possiamo dimenticarci di un altro best come Cujo, un film horror del 1983 diretto da Lewis Teague, tratto dall’omonimo romanzo di King uscito nel 1981. Oppure il film del 2017 La torre nera, diretto da Nikolaj Arcel e tratto dal primo di una serie di otto romanzi pubblicati negli anni ottanta, a loro volta ispirati dalla scrittura di Tolkien. Passando poi alla miniserie televisiva del 2016 11.22.63, prodotta e interpretata da James Franco, tratta dall’omonimo libro di Stephen King, in cui un uomo si ritrova a viaggiare indietro nel tempo, nel tentativo di sventare l’omicidio di Kennedy. Andrebbero menzionati tutti i capolavori di King, come Gli ultimi giorni di Salem, L’ultima eclissi, Cell, Il gioco di Gerald o Pet Sematary.