Poco prima dell’inizio di Parma-Spal c’è stato l’ennesimo caos organizzativo in Serie A. La partita, inizialmente prevista per le 12:30, è iniziata alle ore 13:45, con ben 75 minuti di ritardo, in attesa della decisione della FIGC. Nonostante il nuovo decreto emanato dal Presidente Conte non vietasse le partite calcistiche a porte chiuse, il Governo e la Federazione si sono confrontati sull’eventualità di sospendere totalmente il campionato, a partire proprio da Parma-Spal.
Tuttavia l’Associazione Italiana Calciatori si è detta contraria e ha minacciato di proclamare uno sciopero per le giornate dell’8 e 9 Marzo. C’era anche la bozza del comunicato ma, a quanto pare, non è mai stata pubblicata. La bozza circolata tra gli associati conteneva il seguente messaggio:
Nell’intento di tutelare il diritto fondamentale alla salute dei propri associati, anche al fine di garantire la loro incolumità potenzialmente lesa da un pericolo alla propria salute grave ed immediato proclama lo stato di agitazione e indice lo sciopero per le giornate del 08/03/2020 de del 09/03/2020, riservandosi la proclamazione di ogni ulteriore azione collettiva
Il ministro dello Sport Spadafora, nonostante avesse appoggiato l’ipotesi delle porte chiuse, e anche della trasmissione di tali partite in chiaro, si è detto solidale alla proposta dell’AIC di sospensione totale del campionato:
Condivido le dichiarazioni di Damiano Tommasi, Presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, e mi unisco alla sua richiesta. Non ha senso in questo momento, mentre chiediamo enormi sacrifici ai cittadini per impedire la diffusione del contagio, mettere a rischio la salute dei giocatori, degli arbitri, dei tecnici, dei tifosi che sicuramente si raduneranno per vedere le partite, solo per non sospendere temporaneamente il calcio e intaccare gli interessi che ruotano attorno ad esso. Altre Federazioni hanno saggiamente optato per uno stop per i prossimi giorni. Credo sia dovere del presidente della FIGC, Gravina, un supplemento di riflessione, senza attendere il primo caso di contagio, prima di assumersi questa gravosa responsabilità. Del resto, ancora prima che la situazione diventasse così drammatica per il Paese, la Lega di Serie A e Sky si erano già rifiutate di concedere a migliaia di italiani, costretti loro malgrado a restare a casa, di poter vedere in chiaro le partite, nascondendosi dietro presunte difficoltà normative che con l’autentica disponibilità di tutti si sarebbero potute ampiamente superare. Nei vari contatti di ieri, infatti, anche grazie alla collaborazione di Rai e Mediaset, si era arrivati vicini ad una soluzione equa per tutti gli attori e soprattutto di grande conforto per i tanti cittadini appassionati di calcio. E invece sono prevalsi gli interessi economici di realtà che pretendono di godere da sempre di un trattamento privilegiato e che vivono ormai fuori dalla realtà. Le società di calcio piuttosto valutino come superare le clausole vessatorie già all’attenzione dell’Antitrust per provvedere al rimborso degli abbonamenti e dei biglietti venduti per le prossime partite. Prenderó in considerazione nei prossimi giorni ogni iniziava utile anche legislativa per mettere ordine in un mondo che rischia di non rappresentare più valori etici e morali ai quali vorremmo che si ispirasse sempre
Un attacco duro che, in parte, esula dalla sospensione del campionato in sè. Tuttavia la situazione pare essersi normalizzata già prima del fischio d’inizio e per ora le partite di recupero si svolgeranno regolarmente secondo programma. Anche lo sciopero pare sia rientrato visto che la stessa AIC ha preso atto che nei decreti governativi lo sport a porte chiuse rimane comunque consentito, seppur con la massima cautela.