Vittorio Feltri cancella la propria iscrizione dall’Ordine dei Giornalisti, dicendo di essere perseguitato
Si conclude l’ennesimo capitolo dello scontro tra Vittorio Feltri e l’Ordine dei Giornalisti. Feltri ha deciso di cancellare la propria iscrizione all’albo, circostanza che non lo rende più identificabile, almeno a livello giuridico, come giornalista. A dare la notizia è stato Il Giornale che ha dato grande rilievo alla notizia.
Feltri ha ancora tre procedimenti disciplinari all’attivo, di cui si attende l’esito. A questi, ora, non potranno esserne aggiunti altri – fatte salve altre cause ordinarie civili o penali che siano. L’ex direttore di Libero ha dichiarato:
Da anni l’Ordine mi rompe, soprattutto per i titoli di Libero, nonostante ci sia un direttore responsabile, non ne posso più. Me ne vado da un ente inutile, che esercita azioni nei miei confronti con un chiaro fumus persecutionis. Mi hanno spesso censurato, mi hanno sospeso, ora ho addirittura tre procedimenti, ma se ne occupa il mio avvocato, e gli farò anche causa per danni morali
Aggiungendo di voler querelare chiunque lo chiami “giornalista” da ora in poi. Feltri però, potrà continuare a scrivere sulle pagine del proprio giornale.
Feltri cancellato dall’Ordine: cosa succede ora?
Come ha sottolineato anche il presidente nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, nessuno impedirà a Feltri di scrivere i propri articoli, essendo un diritto – quello di parola – garantito dalla Costituzione. Tuttavia il direttore responsabile della testata che ospiterà i suoi scritti potrà essere sottoposto a procedimento se saranno violate le norme deontologiche.
Ha detto Carlo Verna, presidente dell’Ordine dei Giornalisti:
Avrei preferito riaccompagnarlo sulla strada giusta e nessuno pensi di non leggere più la sua firma perché le opinioni sono garantite dall’articolo 21 della Costituzione, ma chi gliele pubblica sappia che è responsabile deontologicamente dei contenuti
Le prime “mobilitazioni” contro il giornalismo di Feltri sono partite proprio dalla Campania, con la protesta di Sandro Ruotolo, che aveva deciso di autosospendersi in segno di protesta.