L’abolizione del canone Rai, tanto invocata da anni, potrebbe essere realtà già a partire da quest’anno, vista la proposta di legge depositata dal Movimento 5 Stelle qualche mese fa. Nonostante il cambio di governo e di maggioranza, buona parte dell’arco parlamentare si è sempre schierato a favore della riforma. Essendo quella sull’abolizione del canone una proposta parlamentare, non ci dovrà essere intervento del Governo in merito.
L’unico ostacolo potrebbe essere opposto dal Partito Democratico che non sarebbe propenso all’abolizione. Il nuovo segretario Zingaretti non ha espresso pareri in merito e l’ultima parola fu di Renzi. Durante il suo Governo la tassa fu abbassata e messa in bolletta della luce.
Gli altri partiti politici potrebbero essere favorevoli a votare la norma. In primis la Lega, sempre avversa al pagamento della tassa dalle origini. Forza Italia voterebbe a favore per adeguare la Rai alla regola della competizione sulla pubblicità e anche Fratelli d’Italia voterebbe a favore.
Abolizione Canone Rai: pericolo privatizzazione?
Molti commentatori hanno espresso preoccupazione verso il rischio privatizzazione che incomberebbe in caso di mancati introiti. I promotori hanno fatto sapere che saranno salvaguardati tutti gli organi di garanzia pubblici e relativi consigli di amministrazione. La Rai quindi sarà un’azienda pubblica che tuttavia dovrà adeguarsi alla competizione sulla pubblicità con le reti private. Di conseguenza verrà rimosso il tetto sulle pubblicità.
Attualmente le entrate della Rai dal solo canone annuo ammontano a 1,8 miliardi di euro l’anno, cifra con cui l’azienda gestisce le proprie risorse e solo un terzo è incassato dalla pubblicità. Il rapporto di forze si invertirà sicuramente se la legge verrà approvata.