Mario Adinolfi ha sempre fatto parlare di sé per le posizioni al di fuori dell’ordinario che assume in relazione a tematiche impegnative come religione, famiglia e così via. Nemmeno questa volta il blogger e leader del movimento Popolo della Famiglia ha perso l’occasione per dire la sua sulla “sessualità libera”.
Nel corso di un’intervista a Radio Cusano Campus, emittente dell’Universirà Niccolò Cusano di Roma, Adinolfi ha affermato:
La prevenzione si fa attraverso la sessualità responsabile, io non corro rischi di contrarre la malattia perché conosco la persona con cui faccio l’amore, quella persona ha lo stesso tipo di rispetto nei miei confronti. Se viene mio figlio di 18 anni a chiedermi di fare il giro delle prostitute, io non è che gli do il preservativo, gli do uno schiaffo e gli spiego che deve imparare a rispettare le donne”.
Stesso discorso, continua Adinolfi, vale per i rapporti occasionali. A tal proposito ha chiosato: “Chi è più continente non corre rischi. Dire: vai con chi ti pare ma usa il preservativo è una risposta al problema che a me sembra debole”.
Il tema Aids
Mario Adinolfi si è espresso anche sul tema Aids, e in particolare sulla comunicazione della malattia.
Il blogger ha rilasciato un’interessante excursus storico sulla questione:
Si è riusciti a battere un’idea di discriminazione che allora c’era, anche perché la comunicazione era tale, vi ricordate lo spot istituzionale con il malato di Aids circondato da una luce viola. È anche vero che nei primi anni 80 quando scoppiò la prima epidemia di Aids non sapevamo cosa fosse quindi ci si è dovuti confrontare con un mondo tutto nuovo.Io in quel momento fui il primo ad avere la forza di dare un messaggio non discriminatorio nei confronti dei malati che erano trattati come gli appestati del ‘60, anche se la discriminazione non era verso le persone era una preoccupazione dovuta al fatto che non si sapeva cosa stava accadendo.