Negli ultimi giorni la liberazione di Mosul e la notizia della presunta uccisione di Abu Bakr al Baghdadi avevano fatto sorgere maggiore ottimismo nella lotta all’Isis. Arriva dall’Iraq però la notizia che getta dei dubbi sulla morte del capo dello Stato Islamico: infatti, il ministero degli Esteri iracheno dice che al Baghdadi non sarebbe stato ucciso e che in realtà sia al sicuro a Raqqa, roccaforte dell’Isis. La notizia è stata riferita dalla TV irachena Arabiya che cita Abu Ali al Basri, responsabile per la sicurezza e l’anti-terrorismo presso il ministero.
Al Baghdadi non è stato ucciso?
I russi avevano festeggiato la notizia e se ne erano attribuito il merito, ma i dubbi persistono da qualche tempo. La voce rilanciata dall’Iraq non è la prima che mette in dubbio la morte del leader islamista le cui sorti sono avvolte ancora dal mistero. La morte di al Baghdadi rappresenterebbe un colpo importante ma non decisivo nella lotta all’Isis che comunque non faticherebbe troppo a trovare un successore, semmai ce ne fosse stato bisogno.
La lotta all’Isis
A prescindere dalla morte o meno di al Baghdadi, l’Isis sul campo sembra non essere più una corazzata invincibile come qualche tempo fa, a preoccupare è la potenza della sua propaganda mediatica che continua a fare proselitismo tra musulmani non integrati che vivono in Europa e che si fanno troppo spesso convincere ad agire contro i Paesi in cui sono cresciuti. È il pericolo dei foreign fighter a giocare a favore dello Stato Islamico che, pur soffrendo in medio Oriente, tiene i suoi nemici in scacco tra le sue stesse strade. Sarà importante accertare se al Baghdadi sia morto o meno per sapere chi effettivamente comanda in seno all’Isis, ma la vera battaglia sembra essere quella interna che ogni Paese occidentale combatte all’interno dei propri confini nazionali.