Amnistia e Indulto 2017: Visita dei Radicali al Carcere Pagliarelli di Palermo

Poche novità in questi giornti riguardo al tema di amnistia e indulto, ma la lotta dei Partito Radicale continua, con la denuncia delle condizioni di vita nelle carceri italiane. Una delle ultime visite è stata fatta da Rita Bernardini e da una delegazione composta da Donatella Corleo, Fabrizio Giannola e Gianmarco Ciccarelli, al carcere “Pagliarelli” di Palermo, dove le condizioni di vita della popolazione carceraria si sono da subito presentate come terribili.

VISITA DEI RADICALI AL CARCERE DI PALERMO

La visita dei Radicali al carcere Pagliarelli è durata oltre 10 ore, e purtroppo per mancanza di fondi ed errori di progettazione, si sono presentati gli stessi problemi presenti da anni. Ci sono problemi effettivi quali la mancanza di acqua calda che potrebbero esserre risolti soltanto grazie a grandi ivestimenti, ma si tratta di investimenti che nessuno farà mai. Questo è quanto emerge dalle dichiarazioni di Donatella Corleo, storica esponente siciliana del Partito Radicale, che nella conferenza stampa ha illustrato i problemi effettivi e cronici dell’istututo penitenziario siciliano. C’è stato molto dialogo anche con il personale carcerario che ha confermato la mancanza di organizzazione e di fondi a livello sanitario: ci sono moltissimi detenuti che avrebbero bisogno di supporto psichiatrico, ma anche molti altri che soffrono di problemi di salute come il diabete, oppure la grave miopia e non ricevono le cure e il supporto di cui avrebbero bisogno.

CARCERE PAGLIARELLI: I DATI DEL GRAVE SOVRAFFOLLAMENTO

Dalla visita dei Radicali è emerso che i detenuti presenti nel carcere di Palerno sono 1366 a fronte di una capienza regolamentare di 1178. Di questi 352 detenuti in alta sicurezza e 795 in media sicurezza. Inoltre, dell’intero totale, solo 654 detenuti sono definitivi, mentre 643 sono in attesa di giudizio (di questi, ben 342 in attesa di primo giudizio). I dati sul sofraffollamento sono quindi molto chiari, e redono evidente quanto bisogno ci sia di pene alternative, soprattutto per chi è ancora in attesa di giudizio.