Amnistia e Indulto 2017, Davide Rosci e le condizioni carcerarie

Sono da poco passate le festività pasquali e con queste la V Marcia per l’Amnistia e l’Indulto promossa dai Radicali, che ancora una volta hanno voluto gridare le proprie condanne ad uno Stato che, nell’amministrare le carceri, si trova in una posizione che rasenta l’illegalità.

Ma le feste, come tutti possiamo immaginare, sono anche un momento di comunione e condivisione con le proprie famiglie, un momento che i detenuti vivono con molto dolore. Chi come Davide Rosci riesce ad avere un permesso speciale per passare le feste a casa, sa ancora di più quanto questi momenti diventino fondamentali. Ed è proprio dalle parole di un messaggio di un detenuto, Davide Rosci che, ancora una volta, emergono le condizioni critiche e disumane di chi sconta una pena.

IL MESSAGGIO DI DAVIDE ROSCI: RESTIAMO UMANI

Un messaggio molto sentito che, per un momento, ci fa gettare le sguardo dietro le sbarre, nelle sensazioni e soprattutto nelle condizioni di chi oggi sconta una pena in penitenziario. Condizioni disumane che, come dice lo stesso Davide, non fanno altro che creare nuova delinquenza, invece che riabilitare e rieducare ad una vita civile e libera. Ecco le parole del messaggio:

Auguro a tutti voi, miei cari Compagni e Amici, di passare una buona Pasqua con le persone che amate. Non posso che avere un pensiero speciale per i tanti ragazzi che oggi dietro le sbarre soffrono la lontananza dai propri cari. I giorni di festa per le migliaia di uomini e donne che popolano i penitenziari sono di certo i peggiori e io posso ritenermi fortunato a non essere oggi in cella. Ho provato e riprovato in questi anni a capire quale funzione rieducativa potesse avere una pena così afflittiva, ma davvero non ci arrivo. Il carcere così come concepito è un’istituzione utile solo a creare ulteriore delinquenza e a sprecare denaro pubblico. Penso sia arrivato il momento di ragionare seriamente e in modo costruttivo sul suo superamento così come allora fù per i manicomi. Quando lo faremo avremo poggiato la prima pietra di una società civile che non puo’ che essere quella senza sbarre e confini. Restiamo Umani”.

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DAVIDE ROSCI E GLI SCONTRI DEL 15 OTTOBRE 2011

Per chi non ricordasse gli scontri di Roma del 15 ottobre 2011, in quella data, durante una manifestazione, si generò una guerriglia per mano di diverse persone incappucciate ed irriconoscibili che distrussero vetrine, macchine, strade e diedero alle fiamme anche una camionetta dei Carabinieri. In quell’occasione Davide Rosci ha subito una durissima e per molti ingiusta condanna inflitta sulla base del reato di “devastazione e saccheggio”.