Amnistia e Indulto 2017: Rita Bernardini in Sciopero della Fame

Un nuovo sciopero della fame per Rita Bernardini, coordinatrice della presidenza del Partito Radicale che già tante altre volte, in passato, ha scioperato per chiedere al governo amnistia e indulto, e per portare l’attenzione sull’ordinamento penitenziario italiano. Questa volta però lo sciopero della Bernardini si allarga anche al diritto alle cure con i cannabinoidi.

RITA BERNARDINI: SCIOPERO DELLA FAME PER AMNISTIA E INDULTO

Sono sempre più preoccupati le notizie che ci arrivano dalle carceri italiane, sovraffollamento, carenza di personale, atti di autolezionismo, violenza e per finire suicidi in cella. L’ultimo suicidio è avvenuto proprio negli scorsi giorni nel carcere di Cremona, dove un tunisino di 35 anni ha tentato di togliersi la vita usando i lacci delle proprie scarpe ed impiccandosi al radiatore della propria cella. Le guardie penitenzirie, dopo essersi accorte dell’accaduto, hanno fatto trasportare d’urgenza l’uomo in ospedale, ma purtroppo qui il 35enne ha esalato l’ultimo respiro. Una situazione davvero tragica, che fa salire a 21 i suicidi in carcere di tutto il 2017.

SCIOPERO DELLA FAME: LE DICHIARAZIONI DI RITA BERNARDINI

Lo sciopero della fame di Rita Bernardini ha avuto inizio dalla mezzanotte del 25 maggio, sono quindi ben sei giorni che va avanti. Come ha dichiarato la stessa Bernardini sulla sua pagina Facebook personale, lo sciopero questa volta è sia per l’amnistia e l’indulto e la situazione delle carceri, ma anche il delicato tema della cannabis terapeutica. Ecco le dichiarazioni di Rita Bernardini:

“Questa volta lo sciopero della fame che ho iniziato dalla mezzanotte di ieri ha ad oggetto non solo la situazione delle carceri e dell’esecuzione penale (sempre più illegali) ma anche il diritto alla salute di chi si cura con la cannabis terapeutica. E’ notizia di queste ore, infatti, che uno dei farmaci più usati dai pazienti, il Bediol, sia sparito dalla circolazione […]. In attesa che il Ministero della Sanità fornisca risposte convincenti e risolutive ai malati affetti da gravi patologie, prosegue il digiuno e la mia ennesima coltivazione domestica”.