In questi ultimi giorni sono poche le novità legate ai temi di amnistia e indulto, ma resta sempre vivo e fortissimo il messaggio e l’eredità lasciata dal compianto leader dei Radicali Marco Pannella. Ne sono testimonianza i detenuti della Casa Circondariale “Le Sughere” di Livorno dove ieri è stata ospitata la presentazione del libro “Una libertà felice” scritto proprio da Pannella.
UNA LIBERTÀ FELICE: LETTURE E RICORDO DI PANNELLA
La presentazione del libro ha visto come ospiti Rita Bernardini, coordinatrice della presidenza del Partito Radicale e di Matteo Angioli, anch’egli parte dei Radicali e curatore del libro. Alla lettura di alcuni pezzi del libro scritto da Pannella, molti detenuti si sono commossi, continuando a dimostrare quanto la figura del leader ormai scomparso, sia importante e fonte di speranza per i detenuti. La speranza di non essere dimenticati, di poter sperare ancora nei provvedimenti di clemenza di amnistia e indulto, e soprattutto di poter vivere dignitosamente la propria pena.
LE DICHIARAZIONI DI ANDREA RASPANTI
Molto significative le parole che Andrea Raspanti ha pubblicato sul suo profilo Facebook all’indomani dell’incontro nel carcere di Livorno. L’amore per Marco Pannella, descritto grazie alle reazioni di alcuni dei detenuti, è commovente e dimostra fino in fondo il lavoro e gli ideali che porta avanti i Partito Radicale.
“L’accoglienza che ci hanno riservato i detenuti è stata straordinaria. Hanno ascoltato, hanno fatto domande, hanno sorriso e si sono commossi. Hanno chiesto aiuto e hanno chiesto come possono essere a loro volta di aiuto. Hanno chiesto di non essere dimenticati, hanno chiesto a questa città di non voltarsi dall’altra parte ma di iniziare a pensare finalmente il carcere come un pezzo di sé- queste le parole di Andrea Raspanti – […] L’immagine che più di ogni altra mi porterò dentro è quella di un detenuto che, ricevuta dalle mani di Rita la foto di Pannella che manda un bacio con sopra scritto Uno di noi, bacia a sua volta la foto e si asciuga una lacrima”.