Le ultime notizie riguardo ad Amnistia, Indulto e Carceri ci ricordano ancora una volta che si è fermi, immobili in Senato, in attesa che vngano ripresi e discussi i ddl dedicati. Intanto, ad arginare i problemi che sempre più gravemente affliggono le carceri italiane, ci pensano le iniziative di reinserimento.
Le inizitive di reinserimento hanno un’importantanza fondamentale per il concetto stesso di carcere, o meglio, per quello che dovrebbe essere lo stare in carcere. Sono tutte quelle attività che, durante il periodo in cui un detenuto sconta una pena, lo spingono ad impegnarsi e a riabilitarsi e rieducarsi per quando tornerà in libertà. Una delle iniziative recenti, nel carcere di Rebibbia di Roma è ad esempio il progetto “Una birra per ricominciare. Una birra per sentirsi più liberi. Una birra per una seconda possibilità”. Nasce così il marchio Vale la pena, un birrificio curato direttamente da 9 detenuti, con birre artigianali prodotte, confezionate e vendute dagli stessi reclusi.
La Onlus che ha organizzato il progetto, che fa a capo a Paolo Strano, si chiama “Semi di libertà” e ha l’obiettivo di ridurre il fenomeno delle recidive. “Volevamo dare ai detenuti la possibilità di non tornare più in carcere, coinvolgendoli in un progetto di lavoro” queste le parole di Paolo Strano, cuore stesso di quello che dovrebbe essere il vero senso della reclusione.
Buone notizie anche dal carcere di Nuoro, in Sardegna, dove si aprono spiragli per il reinserimento dei detenuti nel tessuto lavorativo e sociale nel comune di Nuoro. Lavori socialmente utili, svolti ad esempio negli uffici comunali. “Nel nostro sistema il detenuto è spinto ad una altissima passività – spiega il garante – Solo una parte ha la possibilità di lavorare mentre è in carcere e il ricorso alle pene alternative è ostacolato dalla scarsa disponibilità di percorsi alternativi”. Ulteriore passo in avanti per il miglior funzionamento delle carceri.