Continuano le sedute in Senato per la discussione sui ddl su amnistia e indulto (ddl Campagna-Manconi, Manconi, Barani e Buemi). In attesa che si smuova qualcosa, intanto, continua la protesta di Rita Bernardini, che da domenica ha iniziato lo sciopero della fame.
Come si può leggere anche nel numero 113 dei “Quadreni Radicali”, “La riforma della giustizia scorre da anni, da decenni su un fiume di dibattiti, convegni, tentativi, realizzazioni legislative che nel campo penale, con intervento di politici sperimentati e di valenti esperti di diritto, però non arrivano mai a garantire processi rapidi, detenzioni preventive nei limiti strettamente indispensabili, funzione rieducativa della pena e prima ancora il rispetto per il senso di umanità […] Nessuno che neghi la realtà dei problemi, nessuno che si dichiari contrario a cambiare lo stato delle cose, ma intanto non succede nulla”. Ed è proprio in questa situazione che si spera nel movimento di qualcosa dopo queste giornate di discussione in Senato.
Intanto Rita Bernardini, da sempre sostenitrice e in lotta per amnistia ed indulto, ha ricominciato lo sciopero della fame e lo ha annunciato con un post de 5 febbraio sul suo profilo ufficiale di Facebook: “Dalla mezzanotte di oggi, domenica, riprendo lo sciopero della fame per l’amnistia, l’indulto, la riforma della giustizia, la rimozione di tutto ciò che rende illegale l’esecuzione penale, ivi compresi l’ergastolo ostativo e il 41-bis. LA RICHIESTA IMMEDIATA È LA DISCUSSIONE E L’APPROVAZIONE DELLA RIFORMA DELL’ORDINAMENTO PENITENZIARIO da estrapolare dal DDL sul penale calendarizzato per il 28 febbraio prossimo. Tutte le informazioni per una MOBILITAZIONE GENERALE della comunità penitenziaria, dell’associazionismo, delle istituzioni e dei familiari e amici dei detenuti martedì prossimo 7 febbraio alle 21.00 nel corso della trasmissione Radio Carcere condotta da Riccardo Arena. Intanto, nell’arco di un mese la popolazione detenuta è aumentata di 728 unità e il sovraffollamento si fa sempre più sentire. Siamo ormai a 55.381 detenuti (rilevazione del 31/01/2017)”