Oltre al danno la beffa. Può riassumersi così la vicenda del sindaco di Riace Domenico Lucano, arrestato lo scorso 2 ottobre con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’indagine, coordinata dalla Procura di Locri, riguarda la gestione dei finanziamenti erogati per l’accoglienza dei rifugiati e dei richiedenti asilo politico al Comune calabrese, in provincia di Reggio Calabria.
Dopo l’arresto di Lucano, ritenuto il simbolo dell’accoglienza, è stato diffuso il contenuto di alcune intercettazioni telefoniche, ma che in parte si sono rivelate autentiche fake news. Una di queste è senza dubbio quella che ha suscitato più scalpore: si tratta di una falsa intercettazione costruita ad hoc che vede il sindaco di Riace coinvolto nell’organizzazione di un matrimonio tra un 70enne e un giovane donna straniera.
Ecco la frase riportata in alcuni post pubblicati da esponenti vicini alla destra e al M5S ma che non risulta rintracciabile nelle intercettazioni contenute nell’ordinanza della procura di Locri:
“Gli faremo sposare…Ha 70 anni, è stupido, quasi un animale. Lei ha già avuto 3 fogli di via, si nasconde. Fa la prostituta, non sarebbe un problema neanche andarci a letto se deve convincerlo”.
A diffondere la bufala ci ha pensato Roberto Fiore, leader di Forza Nuova, partito di estrema destra, che il 3 ottobre pubblica un post Facebook.
Arrestato Sindaco di Riace: la vera intercettazione telefonica
“Io la carta d’identità gliela faccio … io sono un fuorilegge, sono un fuorilegge, perché per fare la carta d’identità io dovrei avere un permesso di soggiorno in corso di validità … in più lei deve dimostrare che abita a Riace, che ha una dimora a Riace, allora io dico così, non mando neanche i vigili, mi assumo io la responsabilità e gli dico va bene, sono responsabile dei vigili … la carta d’identità tre fotografie, all’ufficio anagrafe, la iscriviamo subito”.