Emergono le prime ricostruzioni sulla strage avvenuta nel Politecnico di Kerch in Crimea, dove si registrano al momento 18 morti e 50 feriti. Il governatore della Crimea Sergej Aksenov ritiene che il responsabile sia uno studente di 22 anni suicidatosi dopo aver piazzato la bomba. Intanto il presidente russo Vladimir Putin ha espresso le condoglianze a amici e parenti delle vittime.
Inoltre il Comitato Investigativo russo, che ha aperto un fascicolo d’indagine, riferisce che l’ordigno esploso nella mensa dell’istituto politecnico di Kerch “conteneva elementi metallici”. Le indagini si richiamano all’articolo 205 del codice penale russo, ovvero “atto terroristico“.
Attentato Crimea: la prima ipotesi
Si pensava inizialmente che si fosse trattato dello scoppio causato da una bombola di gas ma, dopo gli accertamenti dell’antiterrorismo, si è scoperto che si era trattato di “ordigno esplosivo non identificato”. Come riporta l’emittente Russia Today, alcuni spari avrebbero preceduto l’esplosione. Ipotesi avvallata in un primo momento da due testimoni oculari che hanno raccontato di aver visto alcuni uomini armati a volto coperto che uccidevano studenti.
Attentato in Università in Crimea, esplode bomba: almeno 18 morti