Carabiniere stermina famiglia a Latina, il racconto dei fatti

Carabiniere Stermina Famiglia

Cisterna di Latina – Si è consumata questa mattina una nuova tragedia familiare: un carabiniere ha sparato alla moglie, si è poi chiuso in casa con le due figlie. Inutile l’intervento dei negoziatori. Quando i reparti speciali sono entrati in casa hanno trovato i cadaveri delle piccole e quello del padre.

L’aggressione del carabiniere alla moglie

Luigi Capasso, 44 anni, appuntato in servizio nel comune di Velletri, ma residente a Cisterna Latina, ha sparato alla moglie, Antonietta Gargiulo, 39 anni.

La tragedia è iniziata alle 5.20 del mattino, quando la donna si trovava in garage per andare al lavoro. L’uomo, sorprendendola, ha sparato cinque colpi con la sua arma d’ordinanza. Tre proiettili hanno colpito la Gargiulo ferendola gravemente all’addome, alla mandibola e alla scapola.

Con la moglie a terra, Capasso ha sottratto la borsetta per prendere le chiavi di casa ed entrare nell’appartamento. La donna aveva in precedenza cambiato la serratura.

Una volta entrato in casa, il carabiniere si è barricato dentro, con le figlie di 8 e 14 anni, che stavano dormendo.

Capasso aveva già aggredito in passato la moglie, ora in prognosi riservata ed in pericolo di vita.

I vicini di casa e l’arrivo delle forze dell’ordine

L’allarme è stato dato alle sei del mattino dai vicini di casa che, sentendo i lamenti della donna, si sono affacciati. La Gargiulo, cosciente a terra, è riuscita a dire che era stato il marito. Si è inoltre mostrata preoccupata per le figlie.

La donna è stata trasportata d’urgenza al San Camillo di Roma con l’eliambulanza. È in gravissime condizioni.

Verso le 7 del mattino, le forze dell’ordine hanno raggiunto l’abitazione, dove sono iniziate le trattative con Capasso. Esperti negoziatori hanno cercato di convincere l’uomo a desistere, uscendo di casa disarmato e liberando le bambine.

tragedia
Le trattative con l’uomo, prima che si consumasse la tragedia.

Temiamo per il peggio”  queste le parole di Gabriele Vitagliano, il comandante provinciale dei carabinieri di Latina. Le preoccupazioni dell’alto ufficiale sono aumentate quando i vicini di casa hanno comunicato che non sentivano le voci delle bambine.

La trattativa, durata ben 9 ore, si è rivelata inutile. Quando i negoziatori hanno constatato che Capasso non comunicava più da un’ora, sono intervenuti i reparti speciali del Gis. Entrati in casa hanno trovato i tre cadaveri.

Le bambine come temevamo sono morte verosimilmente da questa mattina” , queste le spiegazioni di Vitagliano al termine della tragica vicenda.

Le precedenti aggressioni e la paura delle figlie

L’aggressione subita dalla Gargiulo questa mattina, non è stata la prima.

Come comunicato dal suo avvocato Maria belli, la donna era stata aggredita a settembre davanti al suo luogo di lavoro. Erano dovuti intervenire i colleghi per difenderla. In precedenza Capasso aveva aggredito la moglie anche davanti alle figlie.

Avevo incontrato le bambine qualche tempo fa ed erano terrorizzate dal padre” ha raccontato la Belli, proseguendo:

“Dopo l’episodio di settembre lei ha deciso di separarsi e lui andò via da casa. Si sono susseguiti diversi tentativi di riavvicinamento. Lui si faceva trovare sotto casa, la seguiva, uno stalker insomma. Cercava di incontrarla, ma lei, anche su mio consiglio, ha sempre rifiutato tutti gli incontri”.

Una vera tragedia quella che ha colpito la famiglia della Gargiulo. La donna, se si riprenderà dalle gravissime condizioni in cui versa, dovrà affrontare un altro dramma, la perdita delle sue due bimbe.