Piccole crepe sembrano diventare enormi voragini e potrebbero sfaldare il già precario rapporto ‘di contratto politico’ tra Lega e Movimento 5 Stelle. Le crepe sono dovute a questioni scottanti, forse le più velenose, come il TAV e il Congresso della Famiglia di Verona. Quest’ultima iniziativa ha avuto il bene placito di Palazzo Chigi, a cui parteciperanno alcuni ministri come Lorenzo Fontana e Matteo Salvini.
Tale iniziativa, pendente come una spada di Damocle sul governo gialloverde, ha alimentato le polemiche, chiamando in causa altre forze politiche. Basti pensare al botta e risposta a colpi di tweet tra Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, e Carlo Calenda, titolare del progetto Siamo Europei.
Il botta e risposta tra Meloni e Calenda
#M5S diffonde fake news sul congresso @wcfverona, sostenendo che sia contro la libertà delle donne. Dichiarazioni ridicole senza alcun riscontro. Loro invece sono per la droga libera, la propaganda #gender, i matrimoni misti: praticamente una comitiva di #punkabbestia al Governo
— Giorgia Meloni ن (@GiorgiaMeloni) March 18, 2019
Secondo la leader di Fratelli d’Italia, il Movimento 5 Stelle diffonderebbe “fake sul Congresso della Famiglia, sostenendo che sia contro la libertà delle donne”. Per tale motivo, chiosa la Meloni, i pentastellati sarebbero a favore della “droga libera, la propaganda gender, i matrimoni misti”, in sintesi, “una comitiva di punkabbestia al governo”.
Immediata la replica di Carlo Calenda, che ha risposto su Twitter attaccando la Meloni: “Ma ti sei bevuta il cervello? I matrimoni misti! Cosa sei la versione burina del KKK. Prenditi una pausa. Lunga”.
Ma ti sei bevuta il cervello? I matrimoni misti! Cosa sei la versione burina del KKK. Prenditi una pausa. Lunga. https://t.co/ifOaOGBNq2
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) March 19, 2019
Una querelle social che in un certo senso sintetizza la strana e precaria situazione politica che vige nel nostro Paese, alle prese con contraddizioni e dubbi da sfatare (forse).