Fernanda, detta Nanda, Pivano è stata traduttrice, scrittrice, saggista e critica letteraria. È ancora un’adolescente quando chiede al suo insegnante di letteratura comparata del liceo classico Massimo d’Azeglio di Torino quale fosse la differenza tra letteratura inglese e letteratura americana.
Allora lui, un giovane Cesare Pavese, non le risponde subito. Sposta la pipa dall’altro lato e qualche giorno dopo le mostra quel libricino di Edgar Lee Masters. Nanda lo apre a caso, a metà e resta subito colpita dai versi:
Mentre la baciavo con l’anima sulle labbra / l’anima d’improvviso mi fuggì
“Chissà perché questi versi mi mozzarono il fiato”, racconta. Sente la necessità di tradurre quelle poesie. Ci impiegherà anni. Immagina i personaggi, si immedesima nelle parole di quelle anime liberate dalla vita e dall’inibizione. Parole che scorrono spassionate e sincere, raccontano adulteri, aborti, tradimenti, bancarotta e banche strozzine.
La pubblicazione e la censura fascista
Siamo nell’Italia degli anni ’40, Fernanda e Cesare lavorano per una casa editrice il cui direttore editoriale sarà torturato e ucciso dai nazisti nel 1944, dopo essere stato scoperto a pubblicare clandestinamente il giornale di Giustizia e libertà.
Questa è l’aria che respira Fernanda mentre lavora alla sua traduzione che, una volta finita, mette in un cassetto. Un giorno il suo amico scrittore lo trova, lei ha il cuore in gola mentre lo guarda sfogliare le pagine e aspetta che dica qualcosa, ma lui non lo fa, prende il manoscritto e va via dicendo: “Allora ha capito che differenza c’è tra la letteratura americana e quella inglese “.
Era il 1943 e con la complicità di Pavese, aggirarono la censura fascista pubblicando il libro presso Einaudi con il titolo Antologia di S.River. Un semplice trucco d’astuzia, una “S” puntata, che sfuggì alla censura clerico-fascista, facendo passare il testo per un’opera religiosa.
La verità venne presto a galla e le poesie che minavano le fondamenta dei principi fascisti vennero proibite in Italia. Queste le parole di Nanda sull’arresto:
Parlava della pace, contro la guerra, contro il capitalismo, contro in generale tutta la carica del convenzionalismo. Era tutto quello che il governo non ci permetteva di pensare… e mi hanno messo in prigione e sono molto contenta di esserci andata.
L’incontro con Fabrizio De Andrè
Le poesie dell’Antologia di Spoon River ispirarono nel 1971 Fabrizio De André che trasse l’album: “Non al denaro, non all’amore né al cielo”.
Avrò avuto 18 anni quando ho letto Spoon River. Mi era piaciuto, forse perché in quei personaggi trovavo qualcosa di me. Nel disco si parla di vizi e virtù: è chiaro che la virtù mi interessa meno, perché non va migliorata. Invece il vizio lo si può migliorare: solo così un discorso può essere produttivo.
Nell’intervista di Fernanda Pivano a Fabrizio de Andrè si trattano diversi temi. Faber conclude così:
Ti sei dimenticata di rivolgermi una domanda: chi è Fernanda Pivano? Fernanda Pivano per tutti è una scrittrice. Per me è una ragazza di venti anni, che inizia la sua professione traducendo il libro di un libertario mentre la società italiana ha tutt’altra tendenza. È successo tra il ’37 e il ’41: quando questo ha significato coraggio.