È morto all’età di 96 anni Ciro Cirillo, ex esponente della DC campana finito sotto i riflettori per via della vicenda legata al suo sequestro operato dalle Brigate Rosse nel 1981. Cirillo è stato presidente della Regione Campania e, al momento del sequestro era assessore ai lavori pubblici e responsabile di gestire gli appalti per la ricostruzione post terremoto del 1980.
Il sequestro di Ciro Cirillo
Ciro Cirillo fu sequestrato il 21 aprile 1981 a Torre del Greco in seguito a un conflitto a fuoco in cui rimasero uccisi un uomo della sua scorta e l’autista. Non sono mai state ufficialmente chiarite le circostanze relative al sequestro e al rilascio di Cirillo: infatti, la prigionia durò solo pochi giorni e si concluse con la liberazione dell’ostaggio incolume. Il sospetto che, a differenza di quanto avvenuto con Aldo Moro appena tre anni prima, lo Stato in quell’occasione, con il tramite della NCO di Raffaele Cutolo, scese a patti con le Brigate Rosse resta forte anche a 36 anni di distanza. Il caso all’epoca destò non poco scalpore e fece per la prima volta rendere conto l’opinione pubblica dell’anomalia dei tanti misteriosi fatti che in quegli anni stavano funestando il Paese e che, a tanti anni di distanza, ancora non hanno una spiegazione chiara.
Gli ultimi anni di Ciro Cirillo
Negli ultimi anni, ovviamente, vista l’età, aveva lasciato la vita pubblica, ma, in un’intervista rilasciata alla tv svizzera italiana nel febbraio dello scorso anno, era tornato sulla misteriosa vicenda legata al suo sequestro. In quell’occasione negò fortemente l’ipotesi dell’intercessione di boss della Camorra per la sua liberazione e tornò ad attaccare il giudice Carlo Alemi, accusato di aver avviato un’inchiesta sul caso al solo scopo di danneggiare l’allora ministro dell’Interno Antonio Gava, accuse rispedite al mittente dal giudice. Con lui ci lasciano anche le residue speranze di avere una verità certa e certificata su quei fatti.