Clonare il proprio cane: è possibile?

Pensiamo essere una una società benevola, ma sostenere l’industria della clonazione è un tipo di amore contaminato

Ultima appello sul New York Times che potrebbe interessare il popolo animalista: come sappiamo Barbara Streisand ha deciso di clonare i suoi cani per più di 50.000 dollari; ma è doveroso comunicare qual è il prezzo per un atto che, all’apparenza, sembra di amore incondizionato verso un animale.

Il problema, per gli animalisti, non sarebbe il fatto della clonazione in sé, ma tutta l’industria che sta dietro il mercato della clonazione canina. Infatti, per clonare un solo cane, gli esperimenti richiedono un ampio pool di animali i cui corpi vengono sacrificati per gli esperimenti necessari alla ricerca.

Le questioni proposte dagli animali sono le seguenti:

è giusto uccidere migliaia di cani per permettere a chi possiede denaro di clonarne uno, che solo apparentemente sarà identico al proprio?

Quanto ci stiamo spingendo oltre in questo campo?

Come funziona la clonazione canina?

La clonazione canina inizia innanzitutto dalla “donazione” di ovuli da parte del pool genico femminile; questa procedura avviene chirurgicamente ed è anticipata da una manipolazione ormonale a livello farmaceutico.

Una volta estratto l’ovulo esso viene denuclearizzato: il DNA del donatore viene sostituito da quello dell’animale desiderato. Se gli ovuli modificati geneticamente riescono ad essere fecondati, essi vengono ritrapiantati nei corpi delle surrogate canine, che partoriranno i cuccioli tanto desiderati dall’umano in trepidante attesa di riavere il suo cane.Le donatrici-surrogate verranno poi riutilizzate per altri scopi nella ricerca scientifica.

Il problema etico della clonazione canina

Le due più importanti organizzazioni animaliste statunitensi The Humane Society e Peta (People for the Ethical Treatment of Animals) sono molto preoccupate per le problematiche nate dalla clonazione canina e il maltrattamento delle cavie da laboratorio: è stato riferito che milioni di cani stanno morendo nei canili, aspettando una case e una famiglia umana che li accudisca e gli dia amore.

Molti di questi verranno uccisi perché ritenuti un peso inutile della società. Mentre assistiamo alla morte di migliaia di cani abbandonati, le celebrità e le persone più benestanti sono disposte a spendere migliaia di dollari per ricreare un solo cane, la cui clonazione sarà il risultato di manipolazioni genetica e operazione chirurgiche su cavie canine indifese.

Ma contestualizziamo il problema..

Il problema della clonazione canina rispecchia esattamente i problemi che stiamo vivendo in una società sempre più tecnologica, che cerca in tutti i modi di allontanare il pensiero delle morte nelle nostre menti.

L’idea della clonazione canina nasce per consolare il padrone che ha perso il proprio cane, ma questo è sbagliato: la perdita di un animale, anche se dolorosa, deve essere “superata” come la perdita di una persona cara, solo così possiamo dare un valore a ciò che questi animali hanno rappresentato nella nostra vita.

L’industria della clonazione illude i padroni di ritrovare il loro cane in un animale generato in laboratorio: questo è sbagliato, è sbagliato creare un’industria che sfrutta animali per generare altri animali. Ci sono modi più sani per affrontare la perdita di un animale domestico, anche l’aiuto di uno specialista potrebbe essere importante in questi casi.