Oggi è una data speciale per Fiorella Mannoia, tra le cantanti più raffinate e carismatiche del panorama musicale italiana, che festeggia il suo sessantatreesimo compleanno. Un’artista completa dotata di una voce intensa, con un’impostazione per certi versi teatrale, che ha regalato al mondo della discografia numerosi singoli di successo.
FIORELLA MANNOIA: LA BIOGRAFIA
Nata a Roma il 4 aprile del 1954, Fiorella Mannoia inizia sin da giovanissima a far parte del mondo dello spettacolo, in qualità di stuntman. Appassionata di musica, debutta al Festival di Castrocaro del 1968, cantando “Un bimbo sul leone” di Adriano Celentano. Il successo vero e proprio lo ottiene negli anni ’80, partecipando a quattro edizioni del Festival di Sanremo, con: “Caffè nero bollente” nel 1981, “Come si cambia” nel 1984, “Quello che le donne non dicono” nel 1987 e “Le notti di maggio” nel 1988. Protagonista della canzone d’autore, l’interprete ha saputo selezionare accuratamente il suo repertorio, cantando pezzi scritti per lei da artisti del calibro di: Enrico Ruggeri, Ivano Fossati, Riccardo Cocciante, Francesco De Gregori, Ron, Samuele Bersani, Daniele Silvestri, Vasco Rossi, Luciano Ligabue, Jovanotti, Pino Daniele, Franco Battiato, Giuliano Sangiorgi e Tiziano Ferro.
FIORELLA MANNOIA: I GRANDI SUCCESSI
Nel corso della sua fortunata carriera, Fiorella ha pubblicato sedici album di inediti e realizzando svariate canzoni di successo, tra cui “Il tempo non torna più”, “La giostra della memoria”, “I dubbi dell’amore”, “I venti del cuore”, “La giostra della memoria”, “Oh che sarà”,“Lunaspina”, “Ascolta l’infinito”, “Il cielo d’Irlanda”, “L’altra madre”, “Sally”, “Belle speranze”, “Non sono un cantautore”, “L’amore con l’amore si paga”, “Sally”, “Fragile”, “Io posso dire la mia sugli uomini”, “Il movimento del dare”, “Il re di chi ama troppo”, “Io non ho paura”, “L’amore si odia” con Noemi, “Le parole perdute”, “Perfetti sconosciuti”, “Combattente” e “Che sia benedetta”, con la quale ha preso parte all’ultima edizione del Festival di Sanremo, a distanza di ventinove anni dalla sua ultima volta, piazzandosi al secondo posto della classifica finale.
