La condizione della donna in Pakistan
In Pakistan convivono molte lingue, tante etnie e un’unica religione, quella musulmana, e che riguarda il 98% della popolazione. Le minoranze sono hindù e cristiane.
Le donne cristiane vengono ritenute merci da danneggiare per il piacere dei musulmani. È un diritto abusare di loro e non un reato. Vengono considerate bottino di guerra. Raramente si svolgono indagini per queste violenze e quasi mai vengono punite penalmente.
Le donne, in generale, in Pakistan detengono una condizione penosa, specie se povere e in più cristiane e i cristiani in Pakistan sono poveri.
L’uomo musulmano secondo la legge islamica ha il diritto di violentare le donne cristiane e le “ infedeli “ in generale. Le donne musulmane che non vestono secondo i dettami della legge islamica o che tradiscono il marito sono anch’esse considerate “ infedeli “ e la violenza sessuale viene giustificata. Ad aggravare la condizione della donna “ infedele “ è l’abbandono della famiglia d’origine per la vergogna e per l’impotenza di fronte alla legge islamica.
Infatti nella Repubblica pakistana, la metà dei giudici del Consiglio è religiosa ed esamina la conformità delle leggi con i dettami islamici. La restante metà laica dei giudici si pronuncia sulla costituzionalità delle leggi.
Spose-bambine: piccole donne stuprate
Bambine di età inferiore a 15 anni vengono costrette all’abuso di un matrimonio, di un diverso, ma pur sempre stupro.
Si servono di queste donne bambine per risolvere le dispute nei villaggi. Con questi accordi i parenti delle vittime perdonano i responsabili.
Bambine stuprate e uccise
Zainab Amin, sei anni, stuprata e uccisa in gennaio 2018 dal lontano parente Imrem Alì,condannato a morte.
2 aprile 2018. bambina di sette anni violentata e strangolata, nonché mutilata di un braccio, che il folle le ha amputato dopo averla uccisa.
Fatti accaduti nella provincia pakistana del Punjab con 27 omicidi simili a donne, due delle quali minorenni.