Nei primi mesi del 2020 dovrebbe andare a pieno regime il Reddito di Cittadinanza, la misura introdotta lo scorso anno dal Governo che accomuna un sussidio statale con la sottoscrizione di un patto per il lavoro. La cosiddetta “Fase 2” prevede infatti che vengano convocati i beneficiari per svolgere lavori socialmente utili nel rispettivo comune di residenza.
Le convocazioni partiranno dai centri per il lavoro – in cui stanno gradualmente prendendo servizio i cosiddetti navigator – e saranno destinati a tutti i beneficiari con alcune eccezioni. La normativa di riferimento è reperibile nella Gazzetta Ufficiale dell’8 Gennaio 2020.
RdC: Cosa si intende per lavori socialmente utili?
Come specificato dalla normativa i lavori possono riguardare compiti in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni per massimo otto ore la settimana.
Il lavoratore potrà decidere se svolgere le sue otto ore di lavoro in una sola giornata o dilazionare l’orario durante la settimana. Sarà concesso recuperare alcune ore arretrate ma nell’ambito di determinati limiti.
Chi è esonerato dalla convocazione?
Secondo la normativa alcune categorie saranno per ora esonerate dall’espletamento di tali funzioni, queste sono:
- le persone con più di 65 anni d’età
- le persone occupate, con reddito da lavoro dipendente o autonomo corrispondente ad un’imposta lorda superiore alle detrazioni spettanti ai sensi dell’articolo 13 D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917. (€ 8.145 per lavoro dipendente ed € 4.800 per lavoro autonomo)
- le persone frequentanti un regolare corso di studi
- i beneficiari della Pensione di cittadinanza
- i beneficiari del RdC titolari di pensione diretta o comunque di età pari o superiore a 65 anni
- i componenti con disabilità, definita ai sensi della legge 68/1999, fatta salva ogni iniziativa di collocamento mirato e i conseguenti obblighi previsti, e/o la loro volontaria adesione a percorsi personalizzati di inserimento sociale o lavorativo.
- Ai sensi dell’articolo 4, comma 3, ultimo periodo, sono comunque esclusi dall’obbligo di partecipazione ai progetti di pubblica utilità i seguenti soggetti (esonerabili anche dagli altri obblighi connessi al Reddito di cittadinanza)
- i componenti con carichi di cura, valutati con riferimento alla presenza di soggetti minori di tre anni di età o di componenti il nucleo familiare con disabilità grave o non autosufficienza, come definiti a fini ISEE