Cos’è la Commissione Europea e cosa farà Paolo Gentiloni

Designato Paolo Gentiloni come Commissario Europeo, potrebbe avere la delega agli Affari Economici o all’Industria.

Subito dopo il giuramento del nuovo Governo, chiamato anche Conte bis, l’Italia ha designato Paolo Gentiloni come nuovo Commissario UE per l’Italia. Ogni stato membro ha il dovere di nominarne uno e al nostro paese era stata concessa una proroga per via dell’imminente crisi di governo, oggi risoltasi. Gentiloni entra quindi a far parte della nuova Commissione UE.

Cos’è la Commissione Europea e quali sono i suoi compiti?

La Commissione Europea è spesso paragonata da molti ad un governo nazionale, con un presidente e dei ministri che hanno competenza in diversi settori. Il suo presidente è eletto a maggioranza assoluta dal Parlamento Europeo poche settimane dopo il suo insediamento. Dopo le elezioni di maggio la nuova presidentessa in carica è la tedesca Ursula Von der Leyen. Paolo Gentiloni entrerà a far parte del nuovo esecutivo prima come membro del PSE, partito europeo che comprende anche l’italiano PD.

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I poteri della commissione sono in parte equiparabili a quelli di un qualsiasi governo, anche se molte interpretazioni di diritto vorrebbero che fosse un semplice arbitro volto a vigilare sull’attuazione dei trattati e delle decisioni del Parlamento. Altro compito della commissione è quello di controllare i progressi raggiunti dai vari stati membri ed avvertirli se le loro politiche non rispettano gli standard imposti dall’Unione.

È quindi un esecutivo con un forte potere politico e che – giustamente – rispecchia la composizione politica del Parlamento, quindi la volontà degli elettori. Non si tratta quindi di una commissione elettiva, ma espressa dalla maggioranza parlamentare. Esattamente come accade in Italia per il governo nazionale.

Il presidente della commissione affida le diverse deleghe ai commissari proposti dagli stati membri.

Il ruolo di Paolo Gentiloni nella Commissione Europea

Essendo una nomina politica quella di commissario, influiscono diversi fattori e diversi equilibri sulle varie designazioni. Uno dei “ministeri” di peso, quello degli Affari Economici, affidato durante la scorsa legislatura a Pierre Moscovici, potrebbe essere affidato proprio all’ex premier italiano. Per quel ruolo è idealmente candidata anche l’ex ministra delle finanze finlandese Jutta Urpilainen. 

Nel caso non fosse designato agli Affari Economici è possibile che verrà insignito delle deleghe all’Industria o alla Concorrenza, o ancora al ruolo di vicepresidente.

Scritto da Matteo Squillante

Napoletano di nascita, attualmente vivo a Roma. Giornalista pubblicista, mi definisco idealista e sognatore studente di Storia presso l'Università di Roma Tor Vergata. Osservatore silenzioso e spesso pedante della società attuale. Scrivo di ciò che mi interessa: principalmente politica, cinema e temi sociali.