Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato ulteriori misure economiche nel nuovo decreto 16 marzo per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Il decreto, afferma il premier, è volto a tre principi quali: “semplificazione innovazione e alleggerimento delle tasse”. Il decreto, denominato ‘Cura Italia’, prevede uno stanziamento di 25 miliardi di euro, di cui 3 miliardi saranno destinati alla sanità.
Le misure per rinviare le scadenze fiscali a partire già dal termine del 16 marzo avranno efficacia retroattiva.
Cosa prevede il decreto ‘Cura Italia’
Il decreto ‘Cura Italia’ è stato varato da Palazzo Chigi nel primo pomeriggio di oggi lunedì 16 marzo a margine di un Consiglio dei Ministri straordinario. Poi sarà discusso e approvato da Camera e Senato per poi entrare immediatamente in vigore.
In cosa consiste questo decreto straordinario? Come chiarito in conferenza stampa, trattasi di una “manovra economica straordinaria” che ruota attorno al sostegno economico per il tessuto sociale nazionale, quali famiglie, imprese e lavoratori pubblici o privati, single o genitori, autonomi, dipendenti. A ciò si aggiunge il differimento di adempimenti e alcuni versamenti per i contribuenti. Dunque sono interventi necessari in riferimento sia alle imminenti scadenze fiscali di oggi sia agli aiuti per lavoratori e aziende in difficoltà.
Il premier ha dichiarato a tal proposito:
Il governo è vicino alle imprese, ai professionisti, alle famiglie, alle donne e agli uomini, ai giovani che stanno facendo enormi sacrifici per tutelare il bene più alto. Nessuno deve sentirsi abbandonato e questo decreto lo dimostra. Abbiamo appena concluso i lavori del Consiglio dei ministri: è un passaggio importante. È una manovra economica poderosa: non abbiamo pensato e non pensiamo di combattere un’alluvione con gli stracci. Stiamo cercando di costruire una diga per proteggere imprese, famiglie e lavoratori. Siamo stati i primi a mettere in campo 25 miliardi di euro a beneficio delle imprese e delle famiglie e attiviamo flussi complessivi per 350 miliardi. Siamo consapevoli che non basterà, ma il governo risponderà presente anche domani. Dovremo predisporre misure per il tessuto economico e sociale fortemente intaccato dall’emergenza con un piano di ingenti investimenti, con una rapidità che il nostro paese non ha mai conosciuto prima”.
Quali sono le misure principali
Il decreto “Cura Italia” può articolarsi nei seguenti punti:
- interventi per le famiglie;
- supporto ad aziende e Alitalia;
- nuove assunzioni in aeroporto;
- stanziamento di 600 milioni per enti locali.
Gli interventi per le famiglie
Saranno stanziati 1,2 miliardi per i congedi parentali straordinari pari al 50% della retribuzione oppure, in alternativa, voucher baby sitter per i genitori lavoratori, dipendenti o autonomi, con figli minorenni a casa da scuola per l’emergenza. Misure che non implicano limite di età nel caso di famiglie con un disabile. In più, sono previsti bonus baby sitter speciale per il personale medico e congedi speciali per i malati oncologici e più in generale per le figure più fragili.
Supporto ad aziende e Alitalia
Verranno sospesi i contributi per le imprese sotto ai 2 milioni di euro di fatturato. Per di più sarà garantito lo stop alle cartelle esattoriali, ai controlli fiscali, ai contributi fino a giugno 2020 almeno, mentre chi sta per perdere il lavoro riceverà nove settimane di integrazione salariale. Invece 600 milioni di euro vanno al settore aereo per far fronte ai danni subiti dall’emergenza.
In tal senso si autorizza anche per Alitalia “la costituzione di una nuova società interamente controllata dal Ministero dell’economia e delle Finanze ovvero controllata da una società a prevalente partecipazione pubblica anche indiretta”.
Nuove assunzioni in aeroporto
Prevista l’assunzione di 40 medici, 18 veterinari e 29 tecnici per “potenziare le attività di vigilanza, di controllo igienico-sanitario e profilassi svolte presso i principali porti e aeroporti”. Quanto al personale medico, è assicurato un pagamento maggiorato dello straordinario.
Stanziamento di 600 milioni per enti locali
Il governo ha deciso di fissare 600 milioni di euro di risorse per gli enti locali, con diverse misure a partire dalla possibilità, valida solo per il 2020, di utilizzare gli avanzi di bilancio per finanziare spese correnti connesse all’epidemia. Pertanto si potranno adoperare anche i proventi delle concessioni edilizie e delle sanzioni.
Sul fronte Regioni, poi, è prevista la sospensione dei mutui per il 2020 e la possibilità di utilizzare i risparmi per il rilancio dell’economia e per il sostegno alle aziende. Inoltre sono sospesi anche i pagamenti delle quote capitale in scadenza quest’anno per i Comuni, che potranno usare le risorse, circa 276 milioni, per fronteggiare l’emergenza.
Un fondo di 80 milioni sarà destinato alla sanificazione e la disinfezione degli uffici, degli ambienti e dei mezzi pubblici per Comuni, Province e città metropolitane, che potranno anche pagare gli straordinari alla polizia municipale senza tetti di spesa.
La diretta della conferenza
? In diretta da Palazzo Chigi
Gepostet von Giuseppe Conte am Montag, 16. März 2020