Nasce a Cosenza lo sportello legale di volontariato dell’AMI, Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani, che verrà inaugurato lunedì 3 luglio alle ore 19.00, presso i locali della delegazione comunale di via degli Stadi. Alla cerimonia saranno presenti il sindaco arch. Mario Occhiuto e l’avv. Margherita Corriere, presidente AMI per il distretto di Catanzaro e coordinatrice del progetto, che abbiamo incontrato per approfondire le tematiche sociali che verranno supportate da questa iniziativa.
Avvocato Corriere, lunedì 3 luglio sarà inaugurato nella città di Cosenza uno sportello legale di volontariato AMI. Un progetto che, sono sicuro, le starà molto a cuore perchè pensato unicamente per i cittadini. Com’è nata questa idea e in cosa consiste?
“L’AMI si occupa da sempre e per statuto della tutela dei diritti fondamentali delle persone, in particolare di quelli delle fasce deboli e dei minori. Oggi purtroppo sono molti i casi di disagio familiare, di bullismo, di abusi; questo sportello di volontariato intende curarsi degli ultimi, dei più disagiati, dando il proprio contributo alla crescita di una società che attenziona il proprio simile. L’idea è nata insieme a delle giovani socie, che coniugano alla professionalità tanto entusiasmo di dare una mano alla propria collettività; ringraziamo il sindaco del comune di Cosenza, l’arch. Occhiuto, che ha subito accolto la nostra proposta”.
Chi meglio di lei, che rappresenta una delle matrimonialiste più importanti della Calabria nonché esperta del diritto di famiglia, può spiegare nel dettaglio i servizi che verranno svolti da questo sportello?
“Lo sportello di volontariato si occuperà di tutela dei minori, di bullismo, mediazione familiare, di prevenzione della violenza di genere, abusi e disagio familiare. Vuole essere un valido supporto per il cittadino. Si fornirà un servizio qualificato, occupandosi di varie problematiche che oggi sono diventate una emergenza nella nostra società. Le responsabili operative dello Sportello saranno le giovani colleghe avv. Federica Candelise e avv. Brunella Tassone e tutta l’attività sarà coordinata da me; ci sarà un validissimo team che curerà molto l’ascolto delle persone, mettendole a proprio agio nel’esternare le loro problematiche e i fatti spesso molto importanti e delicati della loro vita”.
Lo sportello verrà inaugurato alla presenza del sindaco Mario Occhiuto, che ha sposato con entusiasmo l’iniziativa. In tal senso, agli occhi dei cittadini, questo progetto può rappresentare un positivo esempio di efficenza pubblica?
“Sicuramente abbiamo apprezzato tantissimo la sensibilità che il sindaco Occhiuto ha dimostrato verso queste tematiche sociali, accogliendo subito la proposta effettuata dall’AMI dell’apertura di questo servizio di volontariato, che darà un valido e concreto contributo anche all’immagine dell’amministrazione comunale cosentina. Pertanto ritengo che la sua decisione sarà molto apprezzata dalla cittadinanza”.
Sempre troppo più frequentemente la violenza di genere sfocia in casi di femminicidio. È di oggi la notizia di un nuovo caso proprio nella provincia di Cosenza, a Montalto, dove un uomo ha ucciso la moglie per poi togliersi la vita. Qual è il suo pensiero a riguardo?
“Oggi è un’emergenza debellare la violenza intrafamiliare che, in base alle statistiche, uccide addirittura più della mafia; occorre fare molta prevenzione e attenzionare i casi di disagio familiare da cui purtroppo spesso si innescano tragedie irreversibili, vittime delle quali sono prevalentemente donne e bambini. Occorre non banalizzare determinati segnali di violenze e maltrattamenti e, soprattutto, bisogna agire con celerità. Purtroppo in vari casi si trattava di femminicidi annunciati da segnali di abusi, minacce, violenze, molestie, che non bisognava sottovalutare o ignorare. Ogni volta che succede una di queste tragedie familiari i vicini intervistati rispondono sempre la stessa cosa: ‘erano una coppia tranquilla, normale…e chi se lo sarebbe aspettato…’ Ma era veramente così? O semplicemente, con noncuranza o presi dalla routine quotidiana, non ci si era accorti di nulla? Nostro obiettivo è anche dare sostegno alle vittime di disagi, violenze, stalking, affinché una adeguata tutela possa supportarle in maniera appropriata per prevenire tragedie. Ricordiamo che le donne fanno fatica a parlare delle violenze subite dal loro partner… cercano di rimuoverle..ma intanto può verificarsi una tragedia, un femminicidio per l’esattezza. Cerchiamo di porre particolare interesse a tali problematiche”.
A tal proposito, su questo argomento nei giorni scorsi abbiamo intervistato l’illustre psichiatra e criminologo Alessandro Meluzzi, che ci ha esposto il suo pensiero riguardo il reato di femminicidio in progressiva diminuzione rispetto al passato. Condivide il suo pensiero?
“Francamente, con tutta la stima che nutro per il prof. Meluzzi, preferisco di più concentrarmi sull’oggi e non consolarmi, pensando che tanto tempo fa gli omicidi di genere erano di gran lunga più numerosi; una società che si ritenga civile e matura deve dare il meglio di sè e cercare di debellare al massimo tale inquietante fenomeno. Anche un solo caso di femminicidio sta ad indicare che la società ha fallito. C’è poi da considerare che Il numero dei femminicidi è letteralmente costante da anni: ormai sta diventando un fenomeno strutturale difficile da rimuovere. La sfida dell’oggi e del prossimo futuro è cercare di debellarlo adeguatamente, agendo in maniera idonea su quei meccanismi sociali, giuridici e culturali che possono rappresentare una ottimale prevenzione della violenza intrafamiliare”.
Lei è presidente della sezione distrettuale di Catanzaro dell’AMI, l’associazione matrimonialisti italiani che proprio quest’anno compie dieci anni. Qual è il suo personale bilancio del lavoro svolto fino ad oggi dal vostro ente?
“La nostra associazione ha compiuto 10 anni e ne sono felice e commossa; un grande ringraziamento va al nostro presidente nazionale, Avv. Gian Ettore Gassani. Sono molto orgogliosa di fare parte dell’AMI, una delle poche associazioni forensi accreditate dal Consiglio Nazionale Forense. Nel nostro distretto ci stiamo occupando di formazione specialistica in diritto di famiglia e dei minori; crediamo che essere avvocati matrimonialisti vuol dire mettere al centro la persona e non dimenticarci mai del nostro ruolo di difensori in primis dei minori, che hanno il sacrosanto diritto ad una crescita serena, accompagnati nel cammino della loro vita e della loro crescita da due genitori che, se pur separati, abbiano la consapevolezza che si rimane genitori per sempre ed in maniera responsabile”.
A tal proposito, lei rappresenta una dei pochi presidenti distrettuali ad aver creduto e aderito all’iniziativa GiovAMI, così come il presidente nazionale Gian Ettore Gassani. Quanto è importante il confronto generazionale su temi così importanti?
“In primis è stato il nostro presidente nazionale a credere nel progetto GiovAMI, che io ho accolto e sostenuto con entusiasmo, in quanto è importante dare il giusto e adeguato spazio alle giovani leve in una società spesso molto avara nei confronti delle nuove generazioni, che, invece hanno bisogno del nostro supporto per affrontare il futuro con più ottimismo e serenità. Nel mio distretto ho nominato responsabile la brava e giovane collega Federica Candelise, che, come anzi detto, insieme all’altra giovane collega Brunella Tassone, ho nominato responsabili operative delle Sportello, in quanto credo nei giovani e so per certo che daranno il meglio di loro stessi sia dal punto di vista professionale che umano”.
Per concludere, alla luce di quanto detto, quali sono le sue aspettative sullo sportello e quali consigli si sente di dare a chi è vittima di maltrattamenti, abusi o stalking?
“Credo e spero che con tale servizio possiamo essere di aiuto a tante persone, soprattutto alle fasce deboli , tra cui, in primis, minori, donne, persone disabili, malati, anziani. A chi è vittima di maltrattamenti, abusi o stalking io consiglio di denunciare e di non sottovalutare mai gli episodi di violenza, che purtroppo spesso vengono reiterati e a volte in maniera molto tragica. Noi ci siamo e speriamo di essere utili alla nostra collettività”.