Crisi Governo Lega-M5S: i motivi della crisi e quando si vota

La Lega ha presentato una mozione di sfiducia nei confronti del premier Conte e ci si pronuncerà dopo Ferragosto

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Sembra essere giunto al capolinea il governo Lega-M5S dopo 14 mesi di discussioni, fazioni e contraddizioni. Ad aprire la crisi di governo ci ha pensato il leader leghista Matteo Salvini, che nella serata di giovedì 8 agosto aveva diffuso una nota spiegando che non c’è più maggioranza e, di fatto, bisogna restituire “velocemente la parola agli elettori”.

Inevitabile la querelle politica il premier Conte e il ministro dell’Interno. Da un lato il presidente del Consiglio accusa Salvini di voler “capitalizzare” l’enorme consenso politico “di cui gode attualmente”, ribadendo che quello attuale non era un “esecutivo del no” e sottolineando che “avrebbe lavorato molto e parlato poco”, anche perché “non era in spiaggia”. Dall’altro il vicepremier leghista ha controbattuto annunciato la presentazione di una mozione di sfiducia nei confronti del Presidente del consiglio a firma del capogruppo Massimiliano Romeo.

E Luigi di Maio? Inizialmente aveva fatto appello al “senso di responsabilità” visto che una probabile elezione a ottobre 2019 implicherebbe lo scatto dell’auto Iva. Dunque, aveva chiesto a Salvini di rimandare solo dopo l’approvazione del disegno di legge costituzionale che ridurrebbe il numero dei parlamentari. L’ultimo appuntamento in Parlamento è previsto per il prossimo 9 settembre.

I motivi della rottura

Quello tra Lega e Movimento 5 Stelle è stato un ‘fidanzamento’ governativo quasi mai decollato, seppur definendosi “governo del cambiamento”. Posizioni politiche diverse, querelle sui punti del cosiddetto “contratto di governo”, continui attacchi tra le due fazioni, ma procediamo con ordine, riassumendo la questione in diversi punti salienti:

  • Situazione Salvini-Di Maio;
  • Diatribe sui punti del contratto di governo;
  • Attacchi politici.

Situazione Salvini-Di Maio

I due alleati politici escono dal governo Conte in condizioni diverse. Matteo Salvini ha raddoppiato in maniera eclatante quell’iniziale 17% dei consensi, arrivando a una cifra significativa pari al 37%. Cifre che considererebbero il leader leghista il probabile prossimo presidente del Consiglio. Durante un comizio a Pescara, Salvini ha annunciato di voler correre da solo.

L’attuale percentuale dei consensi potrebbe presagire un’ipotetica vittoria elettorale di Salvini alle urne se non cambia la legge elettorale e viene confermato il risultato alle urne: gli basterebbe allearsi con Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni per avere la maggioranza.

Sembra tingersi di dubbi e incertezze il futuro di Luigi Di Maio, accusato in questi mesi di aver tradito i dogmi del Movimento pentastellato e di non aver assunto una posizione netta, consentendo alla Lega di riconquistare terreno. Ciò si è tramutato in un dimezzamento dei consensi del M5S.

Diatribe sui punti del contratto di governo

Cosa ha spinto Salvini ad adottare il pugno duro? Divergenze sul tema scottante dell’immigrazione, no alla Tav e la negativa al Tap, il gasdotto che dovrebbe portare gas naturale in Italia, e che Alessandro Di Battista aveva promesso di bloccare in meno di due settimane. Questioni rilevanti che si accompagnano all’Ilva di Taranto, che i pentastellati avevano promesso di riconvertire ma, nei fatti, è tuttora un dossier in attesa di soluzione.

Attacchi politici

Matteo Salvini teme un ‘inciucio’ tra Pd e M5s. Conte si è preso qualche giorno di tempo per riflettere, mentre continuano gli attacchi fra le due parti. Nella ex maggioranza, i pentastellati hanno definito il ministro dell’Interno “giullare” e “traditore”, accusandolo di aver accelerato la rottura per evitare l’approvazione della legge sul taglio dei parlamentari.

Intanto Elisabetta Casellati ha convocato i capigruppo per lunedì, per stabilire la data del voto sulla mozione di sfiducia, atteso, al momento, per dopo Ferragosto. Piuttosto Di Maio vuole chiedere la convocazione straordinaria della Camera per votare la riforma prima della discussione al Senato sulla mozione di sfiducia.

Scritto da Veronica Mandalà

Palermitana d'origine, amo scrivere di tutto e osservare la realtà a 360 gradi.