Decreto Sisma 2019 approvato, cosa prevede: fondi e finanziamenti

Diversi i fonti stanziati nel Decreto Sisma 2019, che avrà effetti anche nel 2020 e nel 2021. Previsti mutui a tasso zero, fondi per la ricostruzione e lo sviluppo industriale e esenzioni parziali sulle tasse in busta paga

La Camera dei Deputati ha approvato, dopo le polemiche per l’assenteismo durante la discussione, all’unanimità, il Decreto Sisma. Il decreto ha caratteri di urgenza assoluta per la ricostruzione e incentivi a cittadini ed imprese.

Ora il decreto passerà in approvazione al Senato, ma non ci sarà alcun problema politico in merito. Sono tante le misure introdotte dal decreto, specialmente per i comuni del Centro Italia devastati dal sisma del 2016, vediamo quali sono.

Decreto Sisma: agevolazioni fiscali in busta paga e sulle tasse

Busta paga pesante

La misura principale è certamente la proroga della “busta paga pesante”, ovvero l’aiuto riconosciuto ai cittadini di comuni terremotati per cui non è prevista parte della tassazione in busta paga. La restante parte potrà essere rateizzata e scontata in 10 anni. Coloro che in passato non hanno aderito alla misura, possono chiedere all’INPS la restituzione del 60% delle imposte versate negli scorsi anni.

Azzeramento dell’IMU e mutui a tasso zero

Per gli edifici danneggiati ed inagibili continuerà a non essere previsto il pagamento dell’IMU e tali immobili non incideranno sul reddito complessivo. Inoltre saranno concessi mutui a tasso zero per imprenditori agricoli e concessi prestiti ad enti locali per far fronte a spese straordinarie. Sarà possibile anche ottenere i finanziamenti a fondo perduto del programma “Resto al Sud” per l’imprenditoria senza limiti di età (il bando originario prevedeva solo imprenditori under 46).

Interventi edilizi e scuola

Una fetta delle risorse stanziate dal decreto include ovviamente la ricostruzione. Lo Stato 27 milioni di euro fino ad un massimo di 200.000 euro per ogni comune superiore ai 30.000 abitanti. 50 milioni di euro saranno destinati alla ripresa industriale, come si legge nel decreto, tali fondi saranno destinati:

Allo sviluppo economico e imprenditoriale del territori colpiti per contratti volti a adeguare, riqualificare e sviluppare aree di localizzazione produttiva, per attività e programmi di promozione turistica e culturale, attività di ricerca, innovazione tecnologica e alta formazione, per interventi per il sostegno delle attività imprenditoriali, interventi per l’accesso al credito anche per piccole e micro imprese, interventi di connettività anche attraverso la banda larga

Le scuole, inoltre, potranno avere per due anni più personale e saranno concesse deroghe al numero minimo per comporre una classe. Tale misura è stata pensata per non arrecare ulteriori disagi agli studenti dei comuni terremotati. Stanziati anche 2 milioni di euro per assumere personale tecnico-amministrativo.

Scritto da Matteo Squillante

Napoletano di nascita, attualmente vivo a Roma. Giornalista pubblicista, mi definisco idealista e sognatore studente di Storia presso l'Università di Roma Tor Vergata. Osservatore silenzioso e spesso pedante della società attuale. Scrivo di ciò che mi interessa: principalmente politica, cinema e temi sociali.