Denis Verdini è stato condannato in primo grado a 9 anni nel processo sul fallimento del Credito Cooperativo Fiorentino. Il senatore di Alleanza liberalpopolari-Autonomie (Ala), che è stato presidente della banca, era imputato per bancarotta e truffa ai danni dello Stato.
Nel corso della requisitoria del 12 gennaio, i pubblici ministeri Luca Turco e Giuseppina Mione avevano chiesto una pena di 11 anni per l’ex braccio destro di Silvio Berlusconi, attualmente a capo di un gruppo autonomi di senatori, che però non è entrato in maggioranza. Secondo l’accusa Denis Verdini usava l’istituto di credito come un bancomat per finanziarie le attività le attività editoriali organizzate per ottenere contributi pubblici.
LE ALTRE CONDANNE PER IL CRAC
Condannati anche gli imprenditori Riccardo Fusi e Roberto Bartolomei, considerati parti in causa del crac. I legali di Denis Verdini hanno sempre contestato le accuse dei magistrati, sostenendo che “i pm hanno travisato la sua personalità”. Gli avvocati del senatore di Ala, infatti, hanno replicato ai pubblici ministeri di aver descritto il parlamentare come un uomo assetato di potere e di denaro. Una rappresentazione che non corrisponde al vero, perché Verdini era già un politico di spicco e un uomo senza problemi di denaro”.