Le manifestazioni e lo scontro mediatico per la complicatissima situazione della nave italiana Umberto Diciotti, bloccata a Catania con 127 persone a bordo da una settimana in attesa dell’autorizzazione del Ministro Salvini, non si placano. Già ieri sera una sorta di flash mob “dell’arancina” aveva portato in piazza più di 500 persone.
Anche il popolo di twitter si è ovviamente polarizzato facendo schizzare l’hashtag #diciottivergognanazionale in alto alla classifica dei più digitati sul social network. Si intensificano manifestazioni al porto di Catania, come riportato da diversi utenti che hanno tentato di avvicinarsi pacificamente all’imbarcazione venendo respinti dalla Polizia.
#Catania – polizia in antisommossa blocca i manifestanti che stanno cercando di avvicinarsi pacificamente alla nave #Diciotti per portare solidarietà ai migranti. "Fateli scendere", "libertà per tutte le persone detenute sulla #Diciotti" #diciottivergognanazionale pic.twitter.com/0ZDdz46LqX
— Melting Pot Europa (@MeltingPotEU) August 23, 2018
Il comandante della Diciotti e la paura dell’arresto
A parlare con il comandante della nave di Guardia Costiera Massimo Kothmeir è il segretario dei Radicali Italiani Riccardo Magi. Quest’ultimo racconta che il capitano ha scoperto solo via twitter che lo sbarco delle persone da giorni a bordo non sarebbe stato consentito dal Viminale. “Ma che devo fare? Devo entrare in porto o no? Non è che mi arrestano?”, ha chiesto Kothmeir ai suoi superiori.
In effetti il Ministro dei Trasporti, responsabile dei porti, ha comunicato il porto di sbarco, ma la negata autorizzazione è arrivata solo molto più tardi, a riprova di un corto circuito di comunicazione nel governo. Il Ministro Toninelli si è dovuto adeguare correggendo la linea, mossa che non è piaciuta a molti elettori del Movimento 5 Stelle che hanno criticato il subordinamento al volere di Salvini.
Il contrattacco social
L’account ufficiale (e probabilmente molti non ufficiali) della Lega prova a rispondere con l’hashtag #iostoconsalvini che, però, non riesce a decollare in quanto anche i sostenitori del governo commentano la faccenda con l’hashtag sopracitato. Una guerra sempre meno latente e tutta social che condiziona l’opinione pubblica sottoforma di slogan preceduti da hashtag.
#diciottivergognanazionale #iostoconSalvini ?? pic.twitter.com/JiW2OSDUb5
— Lega – Salvini Premier (@LegaSalvini) August 23, 2018