Elezioni Anticipate nel 2017? Giorgio Napolitano dice di no. L’ex Presidente della Repubblica ancora una volta entra nel dibattito politico a gamba tesa, e lo fa sull’argomento principale del momento. Sul voto anticipato si sta infatti formando una maggioranza anomala: la maggioranza del PD fedele a Renzi, il Movimento Cinque Stelle più la destra rappresentata da Lega Nord e Fratelli D’Italia.
L’obiettivo è quello di andare a votare a Giugno, ma per Napolitano non è così. Ecco le sue parole con alcuni cronisti al Senato: “Nei paesi civili alle elezioni si va a scadenza naturale e a noi manca ancora un anno”. Quindi aggiunge: “In Italia c’è stato un abuso del ricorso alle elezioni anticipate. Bisognerebbe andare a votare o alla scadenza naturale della legislatura o quando mancano le condizioni per continuare ad andare avanti. Per togliere le fiducia ad un governo deve accadere qualcosa, non certo per il calcolo tattico di qualcuno”.
Non mancano le reazioni da parte degli esponenti delle opposizioni. Per Roberto Calderoli, “Napolitano ci dica in quale Paese civile ci sono quattro premier consecutivi non votati dal popolo ma scelti dal palazzo”. Ancora più duro il commento di Matteo Salvini, condiviso sul suo profilo Facebook: “Nei Paesi civili chi tradisce viene processato, non viene mantenuto a vita come parlamentare, senatore e Presidente della Repubblica”.
Insomma, acque piuttosto agitate nella politica italiana. E soprattutto nel Partito Democratico, è durissimo lo scontro tra Renzi che vuole il voto anticipato e la minoranza che è contraria, in primis Bersani, che ha affermato ad Huffington Post: “Se Renzi forza, rifiutando il Congresso e una qualunque altra forma di confronto e di contendibilità della linea politica e della leadership per andare al voto, è finito il Pd. E non nasce la cosa 3 di D’Alema, di Bersani o di altri, ma un soggetto ulivista, largo plurale, democratico”.