È meglio stare alla larga dalle persone che hanno un caratteraccio: non si sa mai. Vi potrebbero lanciare, nel loro momento più iracondo, addirittura un cellulare come ha fatto Naomi Campbell che qualche anno fa ha scagliato il suo telefonino contro una cameriera. Fare lo scorbutico non porta da nessuna parte anzi peggiora le cose e questo Naomi lo sa bene dal momento che si è beccata una denuncia per maltrattamenti. Ma perché si dice scorbutico?
Etimologia e storia del termine
Il Pianigiani, agli inizi del ‘900 nel suo Dizionario, scrive di scorbutico “appartenente allo scorbuto; ma in alcuni luoghi di Toscana lo dicono Ruvido di maniere”. Esso è quindi un derivato di scorbuto il cui etimo deriva dallo scandinavo antico skyr “latte cagliato” e bjurg “edema”.
Secondo tale analisi del termine, scorbuto significherebbe letteralmente “edema causato dall’eccessivo consumo di latte cagliato”. Come tutti sappiamo lo scorbuto è una malattia che insorge per una grave carenza di Vitamina C.
il Pianigiani scrive che “essa è soprattutto prodotta dal soggiorno troppo prolungato a bordo di bastimenti, che navighino, e talvolta sopravviene anche in terra per cagione di umidità, di freddo e di cattivo nutrimento”.
Scorbutico come malato di scorbuto
Lo scorbutico, inteso come affetto dalla malattia scorbuto, era in realtà il marinaio del XVI-XVII secolo che si trovava imbarcato sulle navi. L’approvvigionamento dei viveri all’interno di queste navi non era molto variegato e dal momento che le navi percorrevano lunghissimi tragitti senza alcuna sosta a terra si doveva fare scorta di quelle vivande che si conservavano più a lungo nel tempo come il formaggio (per questo si pensava che la malattia insorgesse dal latte cagliato) o la carne sottoposta ad una forte salatura per non far avvicinare i topi.
Ma la salatura spesso non bastava per conservare la carne che perdeva le sue qualità e quindi si decomponeva. La carenza di vitamine e la malnutrizione portava così l’insorgere delle piaghe dello scorbuto.
Significato odierno
Lo scorbuto ha effetti devastanti da un punto di vista fisico e ciò ovviamente non fa che ripercuotersi sull’umore della persona malata che è perciò scontrosa, diventa irascibile e dunque intrattabile. Si incattivisce: da qui scorbutico con il significato che noi conosciamo.