Fortnite non è più su App Store

Applicazioni e giochi per cellulare rappresentano una costante dell’epoca in cui viviamo. L’ultima grande novità, probabilmente, è stata l’arrivo di Signal, app di messaggistica istantanea che promette di minacciare il trono occupato da WhatsApp. Sul versante dei videogiochi, invece, le cose vanno meno bene, quantomeno per chi possiede un iPhone o un iPad. Proprio questo mese, infatti, Fortnite è stato rimosso da App Store, nello stupore di tutti. Ma cosa è successo, esattamente?

Procediamo con ordine: da qualche settimana il videogioco di Epic Games non figura più tra i titoli scaricabili su App Store. Sul momento, in molti hanno creduto si trattasse di un errore, considerata la straordinaria popolarità di cui gode Fortnite. Ben presto si è però capito come la scelta di Apple fosse una reazione al recente annuncio di Epic Games, che ha svelato le nuove tariffe per i cosiddetti V-Bucks, la moneta utilizzata all’interno del videogioco ottenibile anche attraverso delle reali transazioni. In particolare, Apple si è trovata con le mani legate a causa di una particolare offerta di Epic Games, chiamata “Acquisto diretto Epic”, e che dà ai giocatori la possibilità di ricevere uno sconto del 20% sui pacchetti a pagamento. Un’iniziativa, questa, che va contro il regolamento di App Store.

In particolare, le normative di Apple prevedono una quota del 30% per tutti gli acquisti effettuati in app. A rincarare la dose è intervenuto anche un portavoce di Apple, accusando Epic Games di aver volutamente violato le linee guida di Apple per cercare di favorire i propri interessi commerciali. Una situazione delicata dunque, anche e soprattutto per gli eventuali, futuri giocatori di Fortnite.

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La rimozione del titolo sviluppato da Epic Games su App Store ha una portata enorme, per certi versi monumentale. Da anni, infatti, Fortnite ha cambiato le regole dell’industria del gaming. I numeri, d’altronde, non mentono. Nei primi due mesi dal lancio su dispositivi portatili come smartphone e tablet, il celebre videogioco ha registrato circa 1 milioni di dollari al giorno in transazioni effettuate dai giocatori, un valore che è pian piano aumentato fino a raggiungere i 2 milioni alla fine dei due mesi analizzati. Per dare un’idea, saltano a marzo 2018, mese di lancio del videogioco, gli incassi ammontavano a 223 milioni di dollari.

Al di là dei numeri, Fortnite ha avuto un impatto enorme proprio sul mercato videoludico. Ad esempio, solo pochi mesi dopo il lancio del colosso di Epic Games, Activision ha annunciato l’introduzione di una modalità Battle Royal (tipica proprio di Fortnite) per la celebre serie di Call of Duty. Un’ulteriore prova di come il lancio di questo fenomeno videoludico abbia segnato e continuerà a segnare l’industria del videogioco negli anni a venire.

Tra le ragioni principali del successo di Fortnite c’è sicuramente la possibilità di usufruirne da qualsiasi luogo, attraverso l’utilizzo del proprio smartphone o tablet. D’altronde, questo è anche uno dei motivi che negli ultimi anni hanno spinto molti a preferire i giochi da casinò online alle loro controparti fisiche e non sorprende che rappresenti una spinta in più anche per i giocatori di Fortnite. Inoltre, quest’ultimo è un free-to-play. Nessun costo all’acquisto dunque ma solo pass e accessori da poter comprare separatamente per migliorare il proprio personaggio. Infine, Fortnite si gioca (soprattutto) in compagnia. Affrontare le varie sfide da soli è comunque possibile ma la bellezza del titolo risiede nella possibilità di far parte di squadre e portare a termine gli obiettivi insieme. Il senso di “community”, in Fortnite, è portato ai massimi livelli e i videogiocatori hanno la possibilità di interagire giornalmente con amici reali o semplicemente “virtuali”.

Fortnite è stato rimosso da App Store a causa di una violazione del regolamento di Apple da parte di Epic Games. La notizia rappresenta un cambiamento forse epocale, in linea con l’influenza che questo videogioco ha avuto su tutto il mercato videoludico a partire dal suo rilascio, in Italia e nel mondo. Oggi, però, il futuro appare più incerto.