Freddie Mercury e il mistero dell’identità segreta: la storia Lurex

Freddie Mercury morì il 24 novembre del 1991 a causa dell’AIDS

Freddie Mercury ha fatto la storia della musica internazionale apportando classe, novità e arrangiamenti sonori e vocali che lo hanno reso uno dei rocker più amanti di sempre. Attraverso i racconti di Mary Austin, Jim Hutton, Peter Freenstone e della madre è emerso il quadro di un uomo, prima ancora che artista, dai mille misteri, segreti e debolezze, il quale ha versato proprio  nella musica pensieri, stati d’animo, emozioni, insomma, il suo universo interiore, e lo hanno reso apprezzato e amato, soprattutto per quella capacità di pennellare la fragilità insita in ogni essere umano. Freddie Mercury morì il 24 novembre del 1991 a causa dell’AIDS.

In questo mondo intricato balza all’occhio un dettaglio mai rivelato: l’identità segreta del frontman dei Queen. Nello specifico, ci si riferisce alla storia di Larry Lurex e di come è stato fondamentale nel successo del primo album della band intitolato propriamente Queen, uscito nel 1974.

Freddie Mercury Identità: La storia di Larry Lurex

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Come nasce l’identità di Larry Lurex? Prima di rispondere alla domanda è opportuno porre l’accento sulla collaborazione tra Freddie Mercury e Robin Geoffrey Cable, che ha portato al rimaneggiamento della canzone I Can Hear Music, vecchia hit dei Beach Boys.

Nel realizzare questo lavoro Mercury si avvalse della collaborazione di Brian May e Roger Taylor, i quali realizzarono il primo prodotto discografico dei Queen; ciò avvenne prima dell’esordio ufficiale del primo album in studio della band britannica. Tuttavia il restyling di I Can Hear Music si rivelò un autentico fiasco.

Proprio la collaborazione con Cable fu siglata da Mercury con l’acquisizione dello pseudonimo Larry Lurex. La scelta di firmarsi con una falsa identità fu dettata dal fatto che la pubblicazione del primo album in studio dei Queen avrebbe coinciso, ironia della sorte, con il lancio del pezzo che lo stesso Freddie aveva realizzato con la collaborazione di Robin Geoffry Cable.

Ciò avrebbe generato due problemi. In primis, una doppia pubblicazione avrebbe confuso i fan dei Queen, che non avrebbero saputo cosa acquistare. In secundis, invece, le sonorità insite in quel singolo non esprimevano al meglio il tipo di musica ricercato dalla stessa band.

Per questo motivo si trattò di una scelta obbligata che peraltro provocò una reazione imprevista: infatti, il nome scelto per l’identità top secret di Freddie Mercury era una parodia del nome scelto dal cantante Gary Glitter, la cui reazione non fu così positiva. Oltremodo, il ‘lurex‘ era utilizzato sugli abiti glam. Che dire, una scelta che fortunatamente non ha intaccato la straordinaria carriera di Freddie Mercury prima ancora che dei Queen.

Il ricordo della madre

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Quali sono state le ultime parole pronunciate da Freddie Mercury prima di morire? Lo rivela inaspettatamente Jer Bulsara, madre dell’artista dei Queen morta il 13 novembre 2016, che ha raccontato gli ultimi istanti di vita del figlio oltre che della sua vita privata, del suo rapporto coi genitori, della relazione con Mary Austin e del sogno di diventare una rockstar.

Freddie Mercury ha da sempre celato ai suoi genitori la malattia, pur ammettendo di essere gravemente malato. Malgrado ciò, la sua preoccupazione riguardava non tanto la salute quanto, piuttosto, l’attenzione mediatica che ne sarebbe scaturita.

Di questo ha parlato proprio la madre:

Freddie ci ha protetti non discutendo mai di certe questioni. Probabilmente oggi sarebbe molto diverso, ma allora per lui sarebbe stato davvero molto difficile confidarci certe cose e noi abbiamo rispettato i suoi sentimenti”.

Proprio da qui quelle parole, che sanno di addio, tra Freddie e sua madre:

Ha chiesto: ‘Stai bene? Qualcuno dei media ti ha preoccupato?’ Abbiamo detto: “Non preoccuparti per noi, caro. Era così malato e tuttavia era così premuroso”.

In merito alle aspettative che Jer e il marito avevano riposto nel figlio ha confidato:

La maggior parte dei componenti della nostra famiglia sono avvocati o commercialisti, ma Freddie insisteva nel dire che non era abbastanza intelligente e che voleva suonare e cantare. Mio marito ed io abbiamo sempre pensato che fosse una fase di transizione e che, una volta cresciuto, sarebbe presto tornato in sé e avrebbe fatto studi adeguati. Ovviamente non è successo”.

E sul ricordo di Freddie, la mamma ha affermato:

Non mi sembra morto da così tanto tempo. La sua presenza vive nell’immenso amore dei fans che ancora oggi lo venerano, sebbene nessun amore sarà mai grande come quello di sua madre”.

Dichiarazioni sincere e profonde che, qualsiasi cosa dir si voglia, commuovono e penetrano nel cuore di ognuno di noi.

Scritto da Veronica Mandalà

Palermitana d'origine, amo scrivere di tutto e osservare la realtà a 360 gradi.