Per raccontare la biografia di Elena Russo sarebbe necessario partire dalla sua storia, che inizia a Napoli molto prima del 1995, quando per necessità lavorative si trasferisce a Roma. Prendendo però in considerazione il periodo capitolino, l’attrice muove i suoi primi passi con Radio RAI e con alcune conduzioni TV, per giungere poi al suo amore di sempre, la recitazione.
Il suo lavoro Elena lo definisce come un perenne ”Work in progress” dove bisogna continuamente creare un personaggio, costruirlo dentro di sé e poi smontarlo alla fine delle riprese, per iniziare ad interpretarne uno nuovo, cercando sempre di mantenere l’equilibrio mentale che inevitabilmente viene messo alla prova ogni volta, da questo lavoro tanto complesso, quanto bello e pieno di emozioni.
In tv è stata la Clara Dani di Orgoglio (l’amica-nemica di Elisa, quella che trama con il perfido conte Ludovisi rivelando i segreti di questo e di quello), poi Io non dimentico, Elisa di Rivombrosa 2, L’onore e il rispetto 2, Sangue caldo, Furore – Il vento della speranza ecc., al cinema Baciami piccina (di Roberto Cimpanelli, 2006), Ce n’è per tutti (di Luciano Melchionna, 2009), Sharm el Sheikh – Un’estate indimenticabile (di Ugo Fabrizio Giordani, 2010).
Attualmente stiamo vedendo Elena nella fiction Mediaset di grande successo “Furore il vento della speranza”, con il bel e bravo Massimiliano Morra, giunta alla sua seconda stagione, dove si raccontano le vicende della famiglia Licata, famiglia del sud emigrata al nord negli anni 50.
Intervista ad Elena Russo sul personaggio di Sofia
Furore la serie parla la discriminazione delle persone che dal Sud Italia ti trasferivano al Nord negli anni 50, il tuo personaggio Sofia è discriminata dallo stesso marito nella prima stagione, pensi che queste discriminazioni vengano fatte ancora oggi? Tu sei mai stata discriminata?
Certo. All’inizio della mia carriera sono stata discriminata, in un albergo a Torino quando presero la mia carta d’identità e videro che ero napoletana fecero alcune questioni ma queste sono mentalità fuori dal mondo, oggi siamo presi da cosi tante etnie diverse che questi sono discorsi obsoleti eppure esiste. Sono felicissima di rappresentare la lotte alle discriminazioni attraverso Furore.
Nella prima stagione ci troviamo negli anni 50 e nella seconda negli anni 60, quanto sono stati importanti gli anni 60 per la situazione italiana?
La discriminazione in entrambi i decenni era molto forte, quasi animalesca ma quello che fa riflettere è che tutt’oggi queste discriminazioni esistano ma le fiction fatte bene ci devono far soffermare e superare il pregiudizio.
Dispiaciuta per l’addio alla serie di alcuni membri del cast?
Si mi è dispiaciuto molto, si erano creati bellissimi rapporti come quello con Francesco Testi e Stefano Dionisi ma sai, ci sono esigenze nella sceneggiatura per cui non sempre possiamo starci tutti. Ma ci sono state piacevolissime new entry come Raffaella Di Caprio che oltre che bella è anche tanto brava.
Furore il vento della speranza. Qual è la speranza che nutre Elena Russo?
Sono un vulcano di idee, ma devo dire che mi manca un po’ l’amore. Una donna, come un uomo, è completa quando ha un’altra persona che l’ama. L’auspicio che mi faccio è di trovare l’amore e auguro di trovare l’amore a tutti.
Nella precedente stagione alla fine dopo tanti soprusi uccidevi tuo marito. In questa stagione il tuo personaggio si avvicina molto ad Alex Belli. Com’è stato lavorare con lui?
Alex è una bella persona, un bell’uomo. E’ stato molto piacevole lavorare con lui, ma non è nato nulla al di fuori del rapporto lavorativo. In questa stagione il mio personaggio Sofia è stata più fortunata che nella precedente.
Domenica potete vedere sui canali Mediaset il quarto episodio della fiction Furore, per seguire Elena e tutti gli altri membri del cast.