Tra proteste e disordini si è svolto il G20 ad Amburgo. Tanti sono stati i temi discussi: dall’immigrazione al clima fino al commercio internazionale. Sul clima, nonostante il pesante passo indietro degli Stati Uniti di Trump, si è deciso di portare avanti gli impegni presi a Parigi lo scorso anno per tentare di ridurre le emissioni inquinati e limitare i cambiamenti climatici. I risultati più deludenti sono arrivati sull’immigrazione: infatti, non si è riusciti a trovare un accordo su eventuali sanzioni da applicare ai trafficanti di esseri umani e non si sono fatti significativi passi avanti rispetto al vertice di Tallin. Sul commercio, infine, la cancelliera tedesca Merkel ha dichiarato che si sta unitamente lavorando per abbattere ogni forma di protezionismo e per un mercato aperto e concorrenziale.
G20 Amburgo: accordo sul clima confermato
Dopo il dietrofront di Donald Trump che aveva fatto ritirare il suo Paese dagli accordi sul clima raggiunti a Parigi, si pensava che anche altri potessero seguire l’esempio della super potenza statunitense, ma alla fine tutti i restanti diciannove Paesi hanno deciso di confermare in toto gli impegni presi su questo delicato tema nella capitale francese.
Ancora nulla di fatto sull’immigrazione
È un sostanziale nulla di fatto quello uscito dal G20 sul tema dell’immigrazione: infatti, alla fine, non si è riusciti a trovare un accordo per stabilire delle sanzioni Onu agli scafisti e non si è messo in atto nulla di concreto per aiutare i Paesi maggiormente esposti per questa straordinaria emergenza migratoria. Anche la Chiesa cattolica, attraverso l’Osservatore Romano, ha esplicitamente parlato di occasione persa.
Intesa sul commercio
Sembra che il tema del commercio sia stato quello su cui c’è stato maggiore accordo: tutti i leader dei venti principali Paesi del mondo si sono detti favorevoli a favorire il libero mercato cercando di combattere in ogni modo ogni forma di protezionismo. Il premier Gentiloni ha definito realista l’accordo uscito da questo G20 sul commercio.