Giornata Internazionale della Donna: manifestazioni, mimose e storia

Tutto ciò che c’è da sapere sulla giornata di oggi: dalle manifestazioni di “Non una di Meno” alla storia della ricorrenza, alla storia delle mimose.

Sì, eccolo il consueto articolo sulla Festa della Donna. Ma vedi, caro lettore e cara lettrice, visto che ogni 8 marzo è un po’ diverso dagli altri, la condizione femminile in costante evoluzione, le iniziative sempre diverse e la nostra memoria storica labile e bisognosa di periodiche spolverate: eccoti un super riassunto con tutto quello che devi sapere sugli 8 marzi passati e presenti.

Un po’ di storia: come nasce la Giornata Internazionale della Donna

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La Giornata Internazionale della Donna si festeggia per ricordare la lunga e travagliata strada dell’emancipazione femminile e per sensibilizzare il mondo alla strada che ancora rimane da fare. Fino a qui non abbiamo dubbi.

L’origine della festa è però avvolta da una nebbia di leggende metropolitane varie ed eventuali. L’8 di marzo, infatti, non ricorda un incendio in una fabbrica di camicie di New York nell’anno 1908, incendio che avvenne il 25 marzo del 1911, e nemmeno la dura repressione a una manifestazione di operaie tessili organizzata negli Stati Uniti nel 1857.

Le prime discussioni in merito all’istituzione di una giornata dedicata alla lotta della donna per il suffragio e l’emancipazione sul luogo di lavoro si ebbero durante la II Internazionale Socialista tenutasi a Stoccarda nel 1907.

La prima manifestazione di sensibilizzazione alla condizione femminile e per il diritto di voto fu invece organizzata dal partito socialista americano alla fine di febbraio 1909, ma bisognerà aspettare fino al 1914 perché la festa venga spostata all’8 di marzo, e al 1922 per la sua prima istituzionalizzazione come festa ufficiale dell’Unione Sovietica da parte di Lenin.

Fino agli anni 70 la festa fu festeggiata quasi esclusivamente in Europa dell’est e Cina, fino a che nel 1975, “Anno internazionale delle Donne”, l’ONU invitò tutti gli stati membri a festeggiare la ricorrenza.

Festa delle donne, la mimosa

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Anche se l’usanza di regalare fiori è diffusa in diversi paesi, la mimosa ha una storia tutta italiana, nata in un anno cruciale della storia d’Europa: il 1945. La Festa della Donna si ri-istituzionalizzò nel dopoguerra su iniziativa del Partito Comunista.

La scelta della mimosa, pare, fu l’idea di Teresa Mattei, ex staffetta partigiana e la più giovane delle 21 donne entrate in quell’anno a far parte dell’Assemblea Costituente. Luigi Longo, allora vicesegretario del partito, aveva proposto di regalare la violetta o il mughetto per l’8 di marzo, come facevano i socialisti francesi, ma Mattei si oppose: troppo care e irreperibili.

La mimosa fu scelta perché poco costosa e facile da trovare (Mattei era originaria della Liguria, che a marzo è una distesa di mimose, da qui probabilmente l’idea).

8 marzo 2018: cose da sapere

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Per oggi 8 marzo 2018, come di consueto, i movimenti femministi in più di 70 Paesi del mondo hanno organizzato manifestazioni e scioperi. Nell’anno di Harvey Weinstein e del #meetoo agli Oscar, l’enfasi è non solo a manifestare, ma a sensibilizzare il mondo attraverso l’astensione dal lavoro, sia quello retribuito, che non (assistenza e cura domestica).

Con lo slogan #Wetoogether, e l’idea di passare dalla denuncia individuale a quella collettiva, lo sciopero viene organizzato in Italia da Non Una di Meno e si terrà in una settantina di città sparse per la penisola. L’organizzazione Non Una di Meno, insieme all’idea dello sciopero, si ispirano al gruppo Ni Una Menos, nato in Argentina nel 2015 per sensibilizzare contro la violenza di genere. Il gruppo argentino organizzò il primo sciopero generale femminista l’8 di marzo 2016.

Infine, anche quest’anno Google ha deciso di celebrare la Giornata Internazionale della Donna con un Doodle, o meglio con dodici Doodle (animazioni che il motore di ricerca utilizza come “copertina animata” della sua homepage). Dodici artiste di Paesi diversi hanno raccontato con un’animazione storie quotidiane o straordinarie di donne all’interno della loro cultura. Vale la pena prendersi il tempo di darci un’occhiata.