Nella giornata di domenica il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ufficialmente dato mandato a Paolo Gentiloni di formare un nuovo esecutivo. Il governo Gentiloni deve subito fare i conti con il nodo ministri: nel lungo elenco, verranno fatti fuori dalla lista alcuni particolarmente vicini al premier uscente Renzi.
Le ultime indiscrezioni da Palazzo Chigi vedono le bocciature di Maria Elena Boschi al dicastero delle Riforme (anche se nelle ultime ore la fautrice delle riforme costituzionali bocciate al referendum potrebbe essere confermata con deleghe parziali), di Stefania Giannini all’Istruzione, Marianna Madia alla Pubblica Amministrazione, Beatrice Lorenzin alla Sanità, Gianluca Galletti all’Ambiente e Giuliano Poletti per quanto riguarda il ministero del Lavoro. I nomi principali che circolano sono quelli di Emanuele Fiano per le Riforme, Francesca Puglisi all’Istruzione ed Ermete Realacci all’Ambiente.
Passiamo alle conferme: Pier Carlo Padoan (Economia), Angelino Alfano (Interno, ma possibile nome per gli Esteri al posto del nuovo premier: a quel punto il nuovo guardasigilli potrebbe essere Marco Minniti), Enrico Costa agli Affari Regionali. Dovrebbero rimanere al loro posto anche il sottosegretario a palazzo Chigi Luca Lotti, Dario Franceschini (Beni culturali), Andrea Orlando (Giustizia), Graziano Delrio (Infrastrutture e Trasporti), Roberta Pinotti (Difesa) e Maurizio Martina (Agricoltura).
Enrico Zanetti, attualmente vice all’Economia, dovrebbe divenire ministro, stando a quanto dice il leader del suo partito Dennis Verdini. Infine, cosa più importante, il nome di chi sostituirà Gentiloni come ministro degli Esteri: in lizza Alfano, ma anche Fassino, Casini, Calenda e come soluzione interna la Belloni. Nelle prossime ore ne sapremo di più.