Importante novità giunge oggi sulle indagini relative alla valanga che ha colpito l’Hotel Rigopiano mercoledì 18 gennaio scorso. Infatti, dopo alcune indagini è stata trovata un’email che il direttore dell’Hotel, Bruno Di Tommaso, aveva inoltrato qualche ora prima della tragedia alla Prefettura di Pescara e al sindaco di Farindola.
Nell’email si chiedeva esplicitamente aiuto alle autorità citate perché la situazione neve era diventata davvero complicata e con il terremoto la paura era davvero tanta. “I clienti sono terrorizzati dalle scosse sismiche e hanno deciso di restare all’aperto”, scriveva il direttore, “non potendo ripartire a causa delle strade bloccate”. Per poi continuare così: “Vi comunichiamo che a causa degli ultimi eventi la situazione è diventata preoccupante”.
Una lunga mail unico mezzo di comunicazione che spiega nel dettaglio cosa sta succedendo nelle ore precedenti la tragedia: “In contrada Rigopiano ci sono circa 2 metri di neve e nella nostra struttura al momento 12 camere occupate (oltre al personale). Il gasolio per alimentare il gruppo elettrogeno dovrebbe bastare fino a domani, data in cui ci auguriamo che il fornitore possa effettuare la consegna. I telefoni invece sono fuori servizio. Abbiamo cercato di fare il possibile per tranquillizzarli ma, non potendo ripartire a causa delle strade bloccate, sono disposti a trascorrere la notte in macchina. Con le pale e il nostro mezzo siamo riusciti a pulire il viale d’accesso, dal cancello fino alla SS42. Consapevoli delle difficoltà generali, chiediamo di predisporre un intervento al riguardo. Certi della vostra comprensione, restiamo in attesa di un cenno di riscontro”.
Una disperata richiesta di aiuto del direttore probabilmente non letta in tempo dalle autorità in questione che se accolta avrebbe probabilmente reso meno grave la tragedia. Su questo episodio sta indagando la polizia e gli inquirenti.