Bergamo – ore 21, si apre il sipario del teatro Palacreberg e sul palcoscenico ci sono 11 ballerini ben vestiti che, con un balletto cantato, introducono la mitica famiglia Colombo: La Teresa, Il Giovanni e la figlia La Mabilia.
E’ d’obbligo usare l’articolo prima dei nomi per porre l’accento sulla particolarità della lingua lombarda.
I Legnanesi: Signori si Nasce e Noi?
La nuova storia di ringhiera inizia con i festeggiamenti del compleanno della Teresa, proprio l’8 marzo, festa della donna.
Nel famoso cortile legnanese le amiche della festeggiata, in accordo con il marito e la figlia La Mabilia, le fanno una sorpresa, invitando un famoso spogliarellista a livello mondiale, per un balletto esclusivo per La Teresa.
Dopo la performance, l’attenzione della festeggiata, rimasta sola nel cortile, cade sul cellulare del marito Giovanni. La curiosità è donna e vince sulla razionalità, ma purtroppo sul telefonino c’è un messaggio sospetto dell’amante del Giovanni.
Questo è un brutto colpo per La Teresa che, molto arrabbiata, discute con il fedifrago e lo lascia andare a Napoli con la ricchissima ereditiera la Marchesa.
La Mabilia non può credere che i suoi genitori possano separarsi perciò lotta fino alla fine per far si che Il Giovanni si ravveda e torni con la sua Teresa.
Ecco che il Vesuvio farà da scenario all’amore, perciò alla scelta di Giovanni di abbandonare l’amante per tornare a Legnano con la sua amata Teresa.
La compagnia
I Legnanesi non deludono mai. In auge da 69 anni, il trio è composta da: Antonio Provasio alias La Teresa, entra in scena dopo la scomparsa di Felice Musazzi (fondatore della Compagnia) e interpreta egregiamente la tipica donna di cortile con un carattere forte e dominante ma con un cuore grande; Luigi Campisi alias Il Giovanni, entra nella compagnia come ballerino ma Musazzi lo nota subito e gli propone il ruolo dell’unico uomo di cortile, avvinazzato e pigro, poco considerato ma che ha una innata comicità che lo rende famoso nonostante non parli quasi mai; Enrico Dalceri alias La Mabilia, che interpreta la zitella che non riesce a staccarsi da mamma e papà e che predilige l’apparire sull’essere, sognando di diventare una soubrette.
Oltre ai tre principali attori, ruotano altri 23 uomini, che con ruoli uomo/donna interscambiabili, rendono la semplice storia un vero e proprio spettacolo.
I Legnanesi in Memoria di Totò
Musiche e abiti non fanno da cornice ma ricoprono un ruolo quasi principale in ogni spettacolo dei I Legnanesi. In quest’occasione spiccano i colori caldi e passionali tipici napoletani, accompagnati da rivisitazioni delle musiche la “Malafemmena”, tarantella, “o sole mio” e “Funiculì Funiculà”.
Un omaggio ad Antonio de Curtis, alias Toto’, presente sul palcoscenico, con il suo viso simpatico, riprodotto sulla luna che illumina Napoli e il meraviglioso Vesuvio.