Quello che si è andato consumando in queste ore è un duro scontro a distanza tra Francia e Italia attraverso gli esponenti più rappresentativi dei loro governi. Per la Francia a parlare è stato direttamente il suo presidente Emmanuel Macron che, pur non riferendosi mai esplicitamente all’Italia come Paese, ha lanciato un vero è proprio allarme contro il pericolo del populismo in Europa, definito come una minaccia simile alla “lebbra”:
I populisti li vedete crescere come una lebbra, un po’ ovunque in Europa, in Paesi in cui credevamo fosse impossibile vederli riapparire. I nostri amici vicini dicono le cose peggiori e noi ci abituiamo. Fanno le peggiori provocazioni e nessuno si scandalizza di questo.
La dichiarazione del capo dell’Eliseo ha suscitato, ovviamente, le pronte reazioni del governo italiano che, probabilmente, sentendosi chiamato in causa, è intervenuto con i due vice-presidenti del Consiglio Di Maio e Salvini. “Dal Presidente francese parole offensive e fuori luogo. La vera ipocrisia è di chi respinge gli immigrati a Ventimiglia” ha tuonato il leader del Movimento 5 Stelle e Ministro dello Sviluppo Economico Luigi di Maio. “Io lezioni da chi ha l’esercito alla frontiera italiana non ne prendo” è stata la controreplica del Ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Da dove nasce il populismo
Al di là dei toni e dei riferimenti giusti o sbagliati ad un determinato Paese, le parole del Presidente della Repubblica francese nascondono una verità innegabile: il populismo è ormai dilagante in Europa e anche il governo italiano che si è appena insediato da questo marchio non si è voluto distaccare. Nel discorso per la fiducia al Senato è stato lo stesso presidente del Consiglio Giuseppe Conte a tracciare un vero e proprio elogio del populismo, sottolineando come il populismo sia l’attitudine ad ascoltare i bisogni del popolo.
In realtà, però, più precisamente, secondo molti studiosi ed esperti della materia, il populismo consiste nel parlare in nome del popolo, di tutto il popolo, anche nei confronti di chi non si sente rappresentato, confondendo, così, una “parte” con il “tutto”. Ed è proprio nella convinzione che la virtù risieda nella gente semplice e che il popolo, in quanto tale, possa prevalere sulle istituzioni democratiche, che il populismo fonda le proprie radici e pone le proprie basi per la sua affermazione. Ne consegue, quindi, che l’esistenza di una ideologia populista sia ormai accertata e vada approfondita nei suoi aspetti caratterizzanti, quali il rifiuto verso l’establishment e la tendenza alla semplificazione dei problemi.