Reduce dal grande successo riscosso nella cucina della prima edizione di Celebrity MasterChef, abbiamo incontrato per voi Mara Maionchi, nota produttrice discografica che si appresta a vestire nuovamente i panni di giudice di X Factor 11, talent show in onda su Sky Uno a partire da settembre. Di seguito l’intervista ad una delle maggiori esperte e conoscitrici della musica leggera italiana.
Ciao Mara, com’è stato ritornare dietro il bancone di “X Factor”?
“Devo dire che tutto è molto bello, anche se è un’esperienza che conosco bene e che fa parte di quello che, alla fine, è il mio lavoro. Sono stata accolta con entusiasmo dai miei nuovi colleghi Fedez, Manuel Agnelli e Levante, li reputo dei grandi conoscitori di musica. Sono convinta che ognuno di noi, attraverso le nostre rispettive esperienze, potrà dare qualcosa al percorso di questi ragazzi, così come tutti e tre hanno molto da insegnare alla sottoscritta, soprattutto sul mercato discografico attuale”.
Più che il format, secondo lei, è cambiato il contesto rispetto all’ultima edizione alla quale ha preso parte?
“E’ diventato tutto un po’ più elaborato, inizialmente era più semplice. Rispetto ad undici anni fa trovo sia solo questa la differenza, è diventata una macchina più robusta e più incentrata sullo spettacolo”.
Quali sono le principali differenze che nota nel mondo discografico rispetto al passato?
“Una volta un musicista poteva guadagnarsi da vivere con poco, bastavano delle serate in giro con la chitarra, adesso è diventato tutto più difficile, perché sono meno i locali e si fatica anche ad organizzare concerti. Persino le Feste dell’Unità, nel loro piccolo, erano un’opportunità per tanti artisti. Oggi non ci sono più tante e troppe cose, ma dobbiamo arrangiarci con quello che abbiamo perché è così che stanno le cose”.
Possiamo dire, dunque, che il suo X Factor sta nel ricercare e valorizzare il talento?
“Mica sempre c’ho azzeccato sugli artisti, ho sbagliato anche io. Bisogna lavorare su di loro, perché a volte non vedi bene perché sono all’inizio e non sono ancora messi a fuoco, non sanno bene da che parte andare o come esprimersi. Il mio lavoro è aiutarli a capire la strada da percorrere e, qualche volta, mi è capitato di vederci bene”.
Che ci dice di… Morgan?
“L’ho sempre trovato molto divertente, piacevole e competente. Conosce la storia della musica e sa raccontarla. Mi spiace che la sua storia con i talent sia finita in questo modo, ma non si sa mai. E’ un uomo sicuramente capace, i suoi racconti me li ricorderò tutti la vita. Ho sempre trovato molto affascinante quello che diceva, lo considero un’enciclopedia vivente sulla vita di tanti artisti. Non so come andrà a finire questa storia, spero che lui ritorni”.
Come lo vede Sanremo 2018?
“Beh devo dire bene, non so come sarà. E’ già deciso? Mi sono persa qualche puntata?”
Formulo meglio la domanda: nelle mani di chi vedrebbe Sanremo 2018?
“Non avendo il dono della veggenza, non conosco le qualità di chi non le ha ancora mostrate. Lo scorso anno è andato molto bene, c’erano pezzi validi e i dischi di alcuni cantanti sono andati bene, mi ha fatto piacere il successo di Fiorella Mannoia, Francesco Gabbani è riuscito prepotentemente ad emergere, così come ho trovato interessante Ermal Meta. E’ stato un buon Sanremo, Carlo Conti ha dimostrato di saper fare il suo mestiere e che da ex deejay conosce profondamente il mondo della musica. Conosce il passato, il presente e mi auguro conosca anche il futuro. Magari c’è in giro qualcuno in grado di cogliere la sua eredità, ma ancora non lo sappiamo perché non si è mai messo alla prova con una simile esperienza”.
Com’è andata l’avventura di Celebrity MasterChef?
“Molto bene, mi sono parecchio divertita., Ho finalmente capito cose che in passato non consideravo nemmeno, perché anche io so fare da mangiare ma tra fare la ‘casalinga di Voghera’ e lo chef stellato c’è una grande differenza. Io mi limitavo a cucinare ed informare, magari preparando cose anche buone, mentre a MasterChef era il trionfo dello spettacolo della cucina, in ogni singola fase di preparazione, dal tagliare il cibo all’impiattamento. Ho capito che, come nella musica, ogni elemento è fondamentale e che non conta sempre e soltanto il risultato finale”.
Tra i primi artisti con il quale ha collaborato c’è Gianna Nannini, che ricordo ha di lei?
“Gianna è una donna che ha avuto una grandissima volontà, che inizialmente ha fatto tanta fatica nel trovare la sua strada all’interno della musica. Lei scriveva cose che non erano chiare, ma aveva grande impeto e quando ha trovato l’equilibrio è riuscita a creare la grande carriera che tutti conosciamo. All’inizio è stato difficile per lei, la sua famiglia non l’appoggiava, in particolare a suo papà dispiaceva che avesse scelto una strada diversa da quella che lui aveva pensato per lei. Questo succede a tutti, ogni genitore vorrebbe il meglio per il proprio figlio e che proseguano in qualche modo la sua strada nell’azienda di famiglia. Questo è umano. Devo dire che Gianna si è sempre arrangiata e ha percorso la sua strada con le proprie gambe, la sua volontà non ha mai ceduto”.
Altro nome blasonato del panorama italiano è Tiziano Ferro…
“Beh Tiziano lo abbiamo seguito sin dall’inizio, un grande lavoratore che ha ricevuto tante bocciature, anche dalla sottoscritta, ma lui ha avuto la forza d’acciaio di resistere arrivando al grande successo, che dura tutt’oggi a distanza di sedici anni, diventando il più forte degli artisti nati negli anni duemila. Questo si deve alla sua capacità di scrittura, all’innato modo che ha di tenere il palco e alla sua timbrica eccezionale, di una bellezza allucinante, assolutamente naturale e incredibile”.
Che ricordo ha di Mia Martini?
“Non ho mai lavorato con lei, ma l’ho incontrata numerose volte. Ho seguito la sua evoluzione, la considero come una delle più grandi interpreti, forse non molto costante perché ha vissuto periodi di successi ed altri più scuri, grande peccato perché cantava in maniera spettacolare. Ha sicuramente avuto meno di quello che meritava, perché era davvero una numero uno”.
Ci sono altri artisti che, secondo lei, meritavano maggiore attenzione?
“Beh sicuramente Pino Mango, un cantante micidiale dotato di una vocalità e di una precisione incredibile. Forse, il suo carattere l’ha un po’ frenato e questo succede, perché siamo degli esseri umani, ognuno dotato di una propria personalità, non siamo mica tutti uguali. Un grande artista, un talento estremamente naturale”.