Creò una chat falsa dicendo di aver intrattenuto colloqui con Elena Ceste che era stata uccisa, ma poi si è rivelato tutto falso e per questo motivo l’uomo è stato condannato a 10 mesi di carcere. Attraverso queste chat l’uomo intendeva provare che c’erano problemi con il marito che avevano portato la donna ad allontanarsi da casa.
La sentenza di condanna per Vito Ruggiero è arrivata venerdì scorso dopo che aveva presentato, subito dopo l’omicidio della 37enne, falsi documenti comprovanti una presunta chat intrattenuta con la donna. Proprio su questi documenti gli inquirenti avevano intensificato le ricerche della donna credendo che si potesse ritrovare in vita e che si era allontanata volontariamente dalla propria abitazione dopo la segnalazione dell’avvenuta scomparsa del marito Michele Buoniconti nel giugno del 2014.
E invece si tratta di documenti che poi sono risultati falsi e che hanno portato alla condanna a 10 mesi di reclusione per Vito Ruggiero che proprio grazie a questa storia inventata è comparso pure in alcune trasmissioni televisive che trattavano il tema della dona morta. Elena Ceste che come dimostrato in primo grado era stata uccisa dal marito condannato già a 30 anni di carcere.