Omicidio Giulio Regeni, la Confessione del Capo del Sindacato egiziano

Svolta nel caso dell’omicidio di Giulio Regeni: il capo del sindacato egiziano degli ambulanti ha confessato oggi di aver consegnato lui il giovane ricercatore italiano al ministero dell’Interno. Mohamed Abdallah era già finito sotto la lente degli investigatori, ora tutto viene svelato: è stato proprio lui a tradire Regeni, perchè, si giustifica, faceva troppe domande.

Forse il capo del sindacato degli ambulanti dimentica che Regeni si trovava in Egitto proprio per svolgere una ricerca sul mondo dei sindacati nordafricani. Queste le parole di Abdallah: “Sì, l’ho denunciato e l’ho consegnato agli Interni e ogni buon egiziano, al mio posto, avrebbe fatto lo stesso. Siamo noi che collaboriamo con il ministero degli Interni. Solo loro si occupano di noi ed è automatica la nostra appartenenza a loro. Quando viene un poliziotto a festeggiare con noi a un nostro matrimonio, mi dà più prestigio nella mia zona”.

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Abdallah, che dunque è anche un infiltrato dei servizi segreti egiziani, fornisce anche la sua versione sulla morte del povero Giulio Regeni: “E’ illogico che un ricercatore straniero si occupi dei problemi degli ambulanti se non lo fa il ministero degli Interni. Quando io l’ho segnalato ai servizi di sicurezza, facendo saltare la sua copertura, lo avranno ucciso le persone che lo hanno mandato qua”.

Scritto da Giorgio Billone

Sono nato e vivo a Palermo, dove studio Scienze della Comunicazione. Grande appassionato di cinema e sport, ma senza tralasciare cronaca e televisione. Qualcuno che la sa lunga ha detto: "Una notizia dovrebbe essere come una minigonna su una bella donna. Abbastanza lunga per coprire il soggetto, ma abbastanza breve per essere interessante".