Vi siete mai imbattuti, vostro malgrado, in un elettroencefalogramma assolutamente piatto?
Massì, uno di quei minus habens i quali al quesito “conosci Il Grande Gatsby?” grugniscono una frase, la cui portata dell’ignoranza ti fa perdere cento punti di quoziente intellettivo, come ad esempio “ho visto il film”.
Ebbene, miei cari, sono desolata di stravolgere i vostri aridi lembi di terra che vi ostinate a definire mondo informandovi che la prima versione dei film erano i libri. Pare se ne possa fare a meno, optare per la scorciatoia piuttosto che seguire il percorso impervio e giungere direttamente alla mondo visione, ma non sortisce il medesimo effetto.
È come quando decidete di depilarvi col rasoio piuttosto che farvi cospargere di cera dalle mani nerborute di una robusta russa pronta a spellarvi laddove nemmeno voi avete mai osato guardare.
In cuor vostro, segretamente, nel vostro antro, siete consapevoli della gargantuesca differenza che intercorre tra le due scelte.
C’è chi ancora si reca in libreria?
Temo di essere stata l’ultima, la bibliotecaria era talmente inchiodata alla sedia che sospetto stesse aspettando insieme al fedele Hachiko l’avvento di un essere umano.
Ogni quanto sfogliate un libro? Non agite da bari, non alludo mica a Vanity Fair, ma ad un corposo manoscritto. Non obbligherei il mio peggior nemico a leggere Madame Bovary, ma almeno tutti gli altri classici. Dopotutto costituiscono le fondamenta sulle quali si erge una materia grigia degna di nota.
I libri insegnano a vivere, ad immaginare, a catapultarsi da svegli nella fase onirica, a giudicare e ad apprezzare ciò che davvero riveste un valore inestimabile: le proprie doti intellettive.
Quando ve ne state impalati con la bava alla bocca e i neuroni che implorano pietà a guardare Temptation Island o Uomini e Donne, i quali, stando alle mie fonti, costituiscono la moda imperante televisiva del momento, rammentate che, il perno della civiltà, se è assodato che ormai non regni più sovrana, è esistita e scolpita su quelle pagine e nelle memorie di tutti coloro che hanno letto, aleggerà in eterno, se non altro nelle vostre fantasie.
Così come Mister Darcy adorava il temperamento di Elizabeth, Gatsby bramava le attenzioni di Daisy e perfino quell’insoddisfatta cronica di Madame Bovary a modo suo qualcosa amava, un ideale di vita che le sfuggiva dalle mani. In una società dove l’ignoranza dilagante imperversa, non ci sorprendiamo più di scorgere tante espressioni colme del vuoto più assoluto, dovremmo esserne oltremisura amareggiati e cantarlo a squarciagola in coro.
Non esistono più le mezze stagioni, i libri sono estinti e molti altri valori insieme ad essi e a causa della loro “scomparsa” hanno dato forfait in preda all’imbarazzo. Ignoro se abbiate mai annusato un libro antico, ha l’odore dei millenni, la fragranza della conoscenza e della piena consapevolezza. Inoltre, mettiamo i puntini sulle i, leggere da un tablet o da un kindle, non equivale a sfogliare un libro per davvero.
Rinunciate alla parte fondamentale: la magnificenza del contatto diretto con la sua anima vibrante. Forse gli irriducibili si saranno smarriti in un oceano di carta, ma i rimanenti hanno rinunciato all’essenza stessa della vita.