Picchiato da baby gang a Napoli: “Aggredito perché nero”

Il 51enne ha raccontato: “Mi hanno accerchiato, spruzzato spray urticante direttamente negli occhi ed io non sono riuscito a reggermi in piedi”

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Aggredito in modo violento solo perché “nero”. Si può riassumere così il deplorevole episodio di razzismo accaduto nel Rione Sanità di Napoli dove Yacoubou Ibrahim è stato aggredito da una baby gang con insulti razzisti e spray urticante negli occhi. Il 51enne originario del Benin, vive da 28 anni in Italia e lavora all’Asl come mediatore culturale.

Il racconto di Yacoubou Ibrahim

Come ha raccontato a Repubblica, Yacoubou stava tornando a casa quando la gang ha colpito:

Li ho visti da lontano, non era la prima volta che mi infastidivano. Allora ho cercato di seminarli. Mi sono infilato in un vicolo ma quando sono uscito nella piazza me li sono ritrovati vicini e ho capito che mi avevano seguito.

Mi hanno accerchiato, spruzzato spray urticante direttamente negli occhi ed io non sono riuscito a reggermi in piedi. Sono caduto come un pezzo di legno, ho perso tutta la forza, non capivo più niente, non vedevo più nulla. Sentivo loro che continuavano a ridere e a ronzarmi intorno con i motorini”.

Episodio reiterato e ripetuto di cui il mediatore culturale è stato vittima: “Sei mesi fa volevano togliermi il cappello. Mi hanno inseguito con una scopa e mi hanno lanciato una busta di spazzatura in faccia”.
Un episodio che sicuramente ha inciso fortemente sul 51enne: “Ho cercato di dimenticare, non ho dato peso alla cosa ma sentivo che qualcosa stava cambiando, c’è un clima di odio. Io islamico, mia moglie atea, le mie figlie nate a Napoli, italiane al cento per cento. Il ministro Salvini non può cacciarci nemmeno se lo vuole. È questa la vera integrazione, il resto sono solo aride mosse politiche”.

Scritto da Veronica Mandalà

Palermitana d'origine, amo scrivere di tutto e osservare la realtà a 360 gradi.