Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via preliminare (ora serve l’intesa delle Regioni) la nuova versione della Riforma Madia in particolare il testo sulle società di Stato ed enti locali e di quello sui furbetti del cartellino. Prorogato dal 23 marzo al 30 giugno il termine entro cui le amministrazioni pubbliche devono presentare i piani di razionalizzazione. Slitta però il taglio delle società partecipate da enti pubblici da 8mila a mille, promesso da Renzi almeno 3 anni fa.
Lo stop arrivato a novembre ha fatto si che il Governo rivedesse alcune norme vigenti, riscrivendo così due decreti legge. Oggi, venerdì 17 febbraio la nuova versione è tornata in consiglio dei ministri per il via libera preliminare, insieme al nuovo decreto sui licenziamenti dei dipendenti pubblici assenteisti. Per il varo definitivo dei due testi si dovrà ora attendere l’ok di Consiglio di Stato e commissioni parlamentari e, appunto, l’intesa della Conferenza Stato Regioni.
Il terzo decreto, quello di Renzi, per semplificare, è stato ancora spostato per l’assenza del ministro della salute Beatrice Lorenzin. Il decreto sulle partecipate specifica poi che l’attività di autoproduzione di beni e servizi può essere strumentale agli enti pubblici o allo svolgimento delle loro funzioni, con il risultato che gli enti locali possono mantenere le partecipazioni in società con questo scopo.
Per ciò che concerne il tema del licenziamento degli statali cambia poco rispetto alla prima versione: i “furbetti del cartellino” colti in flagranza potranno perdere il lavoro, come del resto previsto anche dalla normativa precedente. L’unica novità è che la pubblica amministrazione avrà un po’ più tempo per esercitare l’azione di risarcimento per i danni di immagine provocati dalle condotte fraudolente del dipendente.