Il Governo ha deciso di posticipare a data da definirsi il Referendum sul taglio dei parlamentari, inizialmente previsto per domenica 29 Marzo. La motivazione è molto semplice: si è ritenuto che l’emergenza Coronavirus avrebbe potuto ostacolare la corretta informazione di voto. Attualmente il Consiglio dei Ministri ha optato per sospendere il referendum, riservandosi di comunicare una nuova data entro il 23 Marzo, che probabilmente sarà tra il 17 o il 24 Maggio.
Ha detto il Ministro dei rapporti con il Parlamento:
Il governo ha ritenuto opportuno rivedere la decisione circa la data del referendum che era stata fissata prima dell’emergenza sanitaria, allo scopo di assicurare a tutti i soggetti politici una campagna elettorale efficace e ai cittadini un’informazione adeguata
Scelta confermata dallo stesso Conte che parlo di un rinvio (attualmente) sine die:
Non c’è ancora una nuova data, è un rinvio tecnicamente “sine die”, ha aggiunto il premier Giuseppe Conte in una conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri. La nuova data sarà decisa entro il 23 marzo, sentiti anche i comitati del Sì e del No
L’ipotesi di abbinare il referendum alle elezioni regionali di Maggio potrebbe però non accontentare tutte le forze politiche: il Movimento 5 Stelle si è da tempo dichiarato a favore di tale opzione, mentre il centro-destra sembra essere contrario. Dicono infatti da Forza Italia:
Prima hanno cercato di impedirne lo svolgimento, poi hanno cercato di silenziarlo, ora cercano di falsarne il risultato. L’idea, cara al Movimento 5stelle, di abbinare il referendum sul taglio della rappresentanza parlamentare alle prossime elezioni regionali è inaccettabile: si vota solo in 5 regioni e il risultato sarebbe perciò falsato a livello territoriale
Il dibattito politico
Lo scontro sulla data del voto, oggi passato in secondo piano per via dell’emergenza sanitaria, sarà incentrato principalmente su ragioni politiche e di opportunità. Il timore di alcune forze di opposizione è quello di tornare a votare con il vecchio sistema, e quindi avere un Parlamento di “grandi dimensioni” anche per la prossima legislatura. Tuttavia l’emergenza ha congelato anche un’eventuale crisi di governo e pare rimandato tutto al mese prossimo.